Codice Stradivari. Le avventure di Jacques Damato
- Autore: Massimo Moscato
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
È fresco di stampa il thriller storico di Massimo Moscato dal titolo Codice Stradivari (Giacovelli Editore, 2024), secondo capitolo delle indagini investigative e spionistiche di Jacques Damato. Agente del Reparto Speciale dei Servizi Segreti, è un “professionista sintetico, poche parole, cipiglio penetrante, povero di sorrisi" con un passato da timido adolescente. Al suo fianco lo staffordshire di nome “Totò”, maschio alfa come il suo proprietario e altrettanto giocherellone.
Analogamente alla prova d’esordio La svastica del cielo (Youcanprint 2022), al centro della vicenda campeggia la caccia a un tesoro dalla portata storica e scientifica inestimabile. Questa volta è la formula segreta di fabbricazione dei violini - criptata da un codice olografo a firma Stradivari – che questi avrebbe portato con sé nella tomba. E nello specifico non si tratta affatto di un’espressione idiomatica. Qual è il segreto della qualità dei suoi strumenti quanto a robustezza e sonorità? Sulla vexata quaestio, in parte ancora da decifrare malgrado la tecnologia a nostra disposizione, l’autore stesso avanza un’ipotesi supportata dalla sua formazione scientifica.
Codice Stradivari è un action thriller dal respiro internazionale che si snoda tra passato e presente, cambi di location a Cremona, Roma, la Campania e tappe a Vienna, Oxford, Londra, Milano. Nel via vai di personaggi, quelli storici come Poldi Pezzoli, Giuseppe Bertini, Luigi Vanvitelli e il leggendario liutaio sono liberamente rivisitati per esigenze di copione. Jacques Damato lavora in coppia con l’agente Nadia Piras, afflitta da un problema personale che ne aumenta l’empatia.
Tra i villain a caccia del codice si distinguono un boss dal pensiero grandioso e gli agenti Aconitum e Photuris, destrezza atletica e criminale un po’ ninja, un po’ Bond.
Entrò nel suo palco riservato, indossò una maschera in nylon velato (...) al di sotto indossava già una tuta nera aderente.
Il loro nome è tutto un programma. Il primo indica una pianta altamente tossica. Il secondo un genere di lucciola femme fatale che i maschi se li mangia. Ora diamo uno sguardo alla trama e alle circostanze storiche che fanno da premessa.
A Cremona nei giardini pubblici di piazza Roma, spicca una lastra commemorativa a ricordo del luogo in cui nel 1737 fu sepolto il Maestro cremonese, perché dal 1869 la sua tomba non esiste più. Infatti venne profanata da tecnici e operai durante i lavori di demolizione dell’antica Basilica di san Domenico, dove era ubicata. Nessuno si preoccupò di preservare i resti dalla dispersione e dall’ingiuria del tempo. Dettato ufficialmente dall’esigenza di far posto a un’area verde corrispondente agli attuali giardini pubblici, lo smantellamento della chiesa fu una decisione controversa che si trascinò per anni in un carosello di sopralluoghi, ispezioni, perizie, controperizie, cordate di salvataggio fino alla demolizione. Triste esempio di quel rinnovamento urbanistico postunitario che, asfaltando l’arte in nome del progresso, cambiò il volto di molte città.
È questo il nucleo storico – forte, documentato, appassionante –, da cui il romanzo prende le mosse per poi diramarsi in piani investigativi e temporali diversi.
C’è gran fermento nella piazzetta di Cremona durante la demolizione della basilica, un drappello di notabili, specialisti, addirittura un fotografo e alcuni locali – più curiosi che sdegnati -, quando arriva in carrozza un uomo misterioso.
È Gian Giacomo Poldi Pezzoli, erede dell’omonimo museo privato di Milano, che nella finzione narrativa decide di ispezionare ciò che resta del sepolcro per salvaguardare un’eccellenza “Made in Italy” da burocrazia e sacrilegio. Cosa troverà tra i resti della bara del Maestro? E soprattutto cosa cerca? Uno stacco netto sul presente ci porta negli ambienti malavitosi dove due affiliati alla camorra vengono ingaggiati per mettere a segno un furto nella Reggia di Caserta, approfittando delle falle del sistema di sorveglianza. Ignorano il valore della refurtiva.
Poco dopo a Verona viene rapito un avvocato, deputato al Parlamento e pezzo grosso della Massoneria cittadina, che rappresenta l’anello di congiunzione tra eventi apparentemente distanti anni luce. Intanto a Roma Jacques Damato ha tra le mani un dossier confidenziale sulle attività della polizia cinese in Italia nei cosiddetti “Centri di assistenza” a occultare, forse, scopi meno altruisti. Ma cosa c’entrano la Cina, la criminalità organizzata, gli ambienti massonici nell’affaire Stradivari?
Quali interessi si celano dietro la decifrazione del misterioso enigma rimasto insoluto per secoli? Grazie a una trappola ingegnosa, l’agente Damato riuscirà a rimettere insieme un puzzle avvincente dove la fiction incontra storia e attualità.
Certo, la sensazione è che talvolta l’autore si sia fatto prendere la mano dal gusto per il dettaglio descrittivo, che tradisce la sua passione per l’architettura, la storia dell’arte, l’antiquariato, l’archeologia, la botanica. Però se cambiamo il punto di vista, queste soste emotive rappresentano un valore aggiunto e l’insieme funziona. Pertanto Codice Stradivari di Massimo Moscato metterà d’accordo storici e giallisti senza dimenticare gli amanti di una scrittura solida e ricercata.
Codice Stradivari. Le avventure di Jacques Damato
Amazon.it: 18,62 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Un libro perfetto per...
Agli amanti del thriller storico ben documentato.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Codice Stradivari. Le avventure di Jacques Damato
Lascia il tuo commento