Complicazioni di Isaac Adamson

“Praga magica”, il capolavoro del genere dovuto allo studioso italiano Angelo Maria Ripellino, è il punto di partenza da cui lo scrittore americano Isaac Adamson prende le mosse per questo complicatissimo ed intricatissimo romanzo noir che muovendo da Chicago, ai nostri giorni, ci trascina in un caleidoscopico tour nella Praga della fine del XIV secolo, al tempo dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo. Il sovrano collezionista di oggetti fantasiosi aveva ordinato all’inglese Kelley, un mastro orologiaio, un congegno che misurasse il tempo in avanti e indietro, capace dunque di non far trascorrere il tempo che inesorabilmente conduce tutti, compreso lo stesso imperatore, a morte certa.

Il protagonista del romanzo, Lee Holloway, parte per Praga in seguito alla morte improvvisa di suo padre, che però era in procinto di partire per la capitale ceca in seguito ad una misteriosa lettera scritta da Vera, una giovane donna che poteva fornire notizie di Paul, il figlio/fratello di Lee, morto cinque anni prima misteriosamente durante una terribile alluvione che aveva devastato Praga, il cui corpo non era mai stato ritrovato.
Lee decide di prendere il posto di suo padre per indagare sul mistero che circonda la morte del fratello. Finisce così in una spirale di avventure rocambolesche, al limite della credibilità, mescolate con leggende sanguinarie, dagli aspetti macabri, benissimo ambientati nella città ceca, dove passato e presente sembrano convivere in una alternanza, nel susseguirsi dei capitoli del libro, di pezzi di storia risalenti al 1938, poco prima dell’arrivo dei nazisti invasori, o agli anni cinquanta, durante la dittatura sovietica.

"Complicazioni" (Piemme, 2014) presenta alcune pagine, soprattutto nelle descrizioni della Praga attuale, piena di turisti, centri commerciali, souvenir di Kafka ed espressione di uno sfrenato consumismo teso a far dimenticare il periodo stalinista, decisamente interessanti e originali. La parte delle leggende, mani destre mozzate e torture, castelli e inquisitori, leoni ammaestrati e defenestrazioni, accecamenti e mutilazioni, cimiteri e cadaveri riesumati, mi è sembrata un po’ troppo di maniera e decisamente sproporzionata rispetto al finale della storia, che offre un punto di vista inatteso e propone una chiusa letterariamente molto efficace.
Il personaggio femminile di Vera è molto ben costruito, come pure il ricorso ai palindromi per spiegare la misteriosa trama di delitti che percorre la città...
Ci aspettiamo un film per gli appassionati del genere noir, un giusto ed appropriato regalo che non mancherà!