Corso di figura disegnata di Carlo Filosa

Un libro che guida a disegnare la figura umana partendo dall’osservazione e copia dal vero, imparando a considerarne le proporzioni, i volumi, le dimensioni. Acuendo lo sguardo e avendo conoscenza delle proporzioni si apprende pian piano, seguendo il “Corso di figura disegnata”, a capire le differenze somatiche che permettono di rendere ogni individuo particolare e diverso dall’altro. Nel libro, dell’editore Hoepli, l’autore, Carlo Filosa, inizia la trattazione mettendo in evidenza le caratteristiche del segno che è uno degli elementi distintivi di ogni individuo:

"Il segno è come una firma, una grafia, un’impronta digitale: esso esprime, simultaneamente, il carattere dell’uomo e il suo stato d’animo nel momento della creazione artistica".

Il segno e gli strumenti tecnici sono, quindi, i primi elementi sui quali si sofferma l’autore, per spiegare che esistono diversi tipi di matite, di gomme e di carte da disegno. Carlo Filosa parte quindi da come si impugna una matita a come si sta davanti al modello per dare indicazioni su come realizzare lo schizzo, prima forma provvisoria del disegno, per passare all’abbozzo,

"una fase che serve a perfezionarlo, terminarlo ed eventualmente trasferirlo sulla tela".

Il volume è rivolto agli studenti delle scuole artistiche ma è un bel libro che consente a chiunque voglia dedicarsi al disegno "come ricerca di esperienza personale" di avviarsi allo studio della figura umana. Il libro è organizzato in due parti: una prima parte con "struttura e proporzioni" e una seconda parte con "forma e dinamica". L’autore conduce pian piano il lettore all’esperienza del disegno, a saper vedere l’oggetto della rappresentazione, le proporzioni, i singoli elementi che compongono la figura umana, passando alle caratteristiche del disegno vero e proprio, mettendo in relazione il tratteggio, la luce e il chiaroscuro, con il disegno dei particolari anatomici e della figura intera.

Anche se gran parte del “Corso di figura disegnata” è destinato alle tecniche della matita e degli effetti specifici della grafite, nell’ultima parte si passano in rassegna diversi linguaggi espressivi e altri strumenti grafici, come le matite colorate, i pastelli, i gessetti, il carboncino. Non mancano tante osservazioni su come gli artisti del passato abbiano trasformato le figure umane per esprimere un proprio linguaggio artistico, così come fatto, ad esempio, da Egon Schiele che

"slanciava le sue figure in modo del tutto irrealistico per renderle più eteree e accattivanti".

Moltissimi i disegni e gli schizzi realizzati dall’autore, dai suoi allievi, e quelli di famosi artisti, da quelli più antichi a quelli del repertorio dell’arte moderna.