Cosa vuoi fare da grande di Angelo Orlando Meloni, Ivan Baio

"Presto i figli della nazione sarebbero precipitati tra le fauci del futurometro, o futurebuilder, come si diceva al di là dell’oceano, un’invenzione miracolosa che al semplice tocco di un pulsante avrebbe predetto il futuro degli scolari con precisione scientifica. E il destino aveva voluto che quella macchina meravigliosa, il futurometro, fosse sperimentato proprio sugli allievi della Scuola elementare Attilio Regolo di Milano."

Guido Pennisi, orfano di padre, ragazzino taciturno dai capelli rifilati con la tazza e Gianni Serra, che i genitori non li aveva mai visti i e per questo viveva con il nonno, dai capelli biondi, gli occhi nocciola e gli occhiali spessi da miope, frequentano la terza elementare della scuola Attilio Regolo di Milano. Entrambi collezionano brutti voti e sono compagni di banco ma Guido è diventato per il suo modo di fare il bulletto della scuola, di lui persino la maestra, vestita sempre di nero e molto severa, ha paura; Gianni, invece, riempie il banco di caccole e viene snobbato da tutti eppure ha una delle più grandi collezioni di puffi al mondo. Guido e Gianni non sanno nulla del futurometro eppure ne saranno le prime cavie, riservando a tutti non poche sorprese.

Il futurometro è una macchina rivoluzionaria destinata a cambiare il futuro dei ragazzi e dell’istruzione: analizza il bambino che ha dinanzi e prevede il suo successo nella vita, indicandogli l’orientamento didattico. Inventata da uno dei più importanti inventori del mondo, un tempo bambino denigrato da tutti, il turco Bayraktar, la strana macchina è stata acquisita, con grande invidia di molte nazioni, dal Ministero dell’Istruzione italiana e subito sperimentata per caso nella nota scuola milanese.

Per il "giorno del giudizio", così avevano battezzato i giornali il giorno dell’inaugurazione del futurometro, la direttrice della scuola, signora Gemma Tuttacani, organizza in palestra una mega festa a cui sono invitati autorità, genitori, alunni e personale scolastico al completo. La palestra è decorata da festoni colorati creati dalle mamme e rigidamente disposti seguendo un criterio dettato dalla direttrice stessa al vecchio bidello Vito: "reddito, sangue blu, curia, militanza politica, poltrone, asessorati, sottogovernatori, apparentamenti di primo, secondo grado e financo alla lontana con potentati economici".

Questo è il ritratto di un’Italia in un prossimo futuro vista da due autori giovanissimi e underground: un’Italia cinica e selettiva disposta a delegare a una macchina l’avvenire dei propri figli.
"Cosa vuoi fare da grande", romanzo divertente ma dal retrogusto amaro di Angelo Orlando Meloni e Ivan Baio (Del Vecchio, 2013) è un racconto tragicomico del futuro dell’istruzione italiana. Un futuro non troppo lontano e non troppo irrealizzabile ed è questo che ci sbalordisce: arriveremo a tal punto da trasformare il cosa vuoi fare da grande con il cosa devi fare da grande, poichè così decide una macchina?

Divertente, ironico, dissacrante, pieno di personaggi surreali ma azzeccatissimi e di tante avventure inverosimili, il futurometro è chiaro sin da subito che non serve a nulla eppure è giunto alla Scuola elementare Attilio Regolo per un caso fortuito a testare dei ragazzini, molti dei quali allo sbaraglio, e decidere al posto loro, "cosa faranno da grandi".