Crosta d’autore di Simone Schettino

Gabriella è un’eccentrica imprenditrice napoletana dal passato oscuro che, da qualche anno, si è trasferita a Malta; Ettore è un ispettore di polizia alcoolizzato, puttaniere e dedito al gioco d’azzardo, senza alcuno scopo nella vita.
Cosa accomuna questi due personaggi?

Nulla, almeno sin quando una messicana bella e tenebrosa irrompe con prepotenza nelle loro esistenze: sospettata di essere l’autrice di un inspiegabile furto in appartamento dove sono stati trafugati dei quadri di nessun valore, questa donna diventa di punto in bianco l’ossessione lavorativa di Ettore; mentre Gabriella, durante una gita in barca, la conosce per caso e se ne invaghisce, malgrado sospetti che la ragazza abbia un passato oscuro.
Forse anche più del suo.
Ma chi è davvero Lupe Signoretti? Una guida turistica, che arrotonda il magro stipendio lavorando saltuariamente anche come cameriera? Oppure è una criminale a capo di un gruppetto di sbandati?
Di sicuro, il motore di questo romanzo è lei, una donna affascinante e tenebrosa che calamita i due protagonisti in una spirale di violenza, tradimenti e follia, che culmina in un colpo di scena finale dalle tinte oscure.

Seconda fatica letteraria di Simone Schettino (quella d’esordio, “Il Giorno migliore per investire un uomo”, vede sempre come protagonista Gabriella) “Crosta d’autore”, edito da Leone Editore, è un noir sui generis scritto con un’originale tecnica a “doppia fase” in cui la storia viene raccontata, in prima persona, in modo alternato, dai due protagonisti, ottimamente caratterizzati; inoltre, lo stile della scrittura risulta molto godibile perché informale, leggero e brioso.
La trama, originale e ben congegnata, è avvincente al punto da tenere il lettore incollato al testo (l’ho letto in due giorni nonostante le oltre 400 pagine).
Insomma, un libro che consiglierei!