Cuore inquieto
- Autore: Claudio Vergati
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2015
A Sant’Anna di Stazzema, la mattina del 12 agosto 1944, si consuma uno dei crimini peggiori contro l’umanità. Nel romanzo di Claudio Vergati dal titolo “Cuore inquieto” (Edizioni Forme Libere, 2015), l’eccidio è raccontato in prima persona da un ragazzino di quattordici anni, riuscito a scamparvi grazie al nonno che lo obbliga a fuggire tra i boschi. L’autore narra di Primo, gigante buono, che uccide il suo inseguitore, un giovane soldato tedesco, e lo porta alla Colonia, un ospedale psichiatrico militare abbandonato. Alla Colonia Corrado incontra una variegata umanità: Gabriele, il capo, soprannominato l’attore, perchè assomiglia a Amedeo Nazzaro, certamente lui matto non è; Pocaluce, un reduce di guerra, con una pallottola in testa, infallibile cecchino; Copertone, un ebreo che non accetta di esserlo; Primo, gigante dal volto sfigurato, chiamato così perchè ricorda per la sua fisicità Carnera; Salsiccia, il cuoco schizofrenico; Coco che parla una lingua incomprensibile; il Corvo che vuole fuggire via; il Giardiniere, mite e infaticabile; Signorsì, segretario dell’Assemblea e detentore del regolamento; Straccio, sempre immobile sul suo letto; l’Ingegnere che sperimenta e si esercita con il Sudoku, il cubo di Rubrik, i transistor, le fibre ottiche e la trasmissione digitale; Chiacchiera e Gesù, personaggi affascinanti, stravaganti, matti che sono riusciti a salvarsi e a isolarsi dalla guerra e a creare
“una comunità autonoma autosufficiente che ha proclamato proprie regole improntate all’uguaglianza e al rispetto reciproco”
Claudio Vergati mette a confronto due tipi di follia quella della guerra e quella della dei pazienti che vivono appunto in un manicomio militare isolato e abbandonato. Le due follie vengono narrate con crudezza, descritte con lacerante realtà e documentate da pagine di vecchie cartelle cliniche, dove si apprende gli orrori vissuti dai personaggi e la loro inevitabile e conseguente pazzia, e inoltre testimoniate da relazioni mediche, articoli di giornale, fogli matricolari, trascrizioni di interviste, telegrammi. Corrado rimasto solo si sente al sicuro circondato da amici in un luogo incantato solo con l’arrivo di Angelina, anche lei scampata al massacro, la Colonia non gli apparirà più un castello incantato ma un luogo ambiguo e i suo occupanti non degli amici ma delle persone pericolose. Corrado torna alla vita reale e rivedrà la Colonia da vecchio con occhi diversi, da uomo adulto.
“Cuore inquieto” è un romanzo che fa riflettere, ti prende, ti strugge, ti fa toccare con mano che si può sopravvivere alla crudeltà umana.
Cuore inquieto
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