Da Twin Peaks a Twin Peaks. Piccola guida pratica al mondo di David Linch
- Autore: Andrea Parlangeli
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mimesis
- Anno di pubblicazione: 2015
Bisogna essere matti oppure in malafede per sostenere il contrario: David Linch con la macchina da presa ci sa fare da dio. È un cineasta gigantesco, un regista “vero”, un visionario… eppure. Eppure c’è “qualcosa” nel suo cinema che mi è sempre risultato respingente. “Qualcosa” – un’eccedenza di simboli, di richiami, di onirismi, di sotto-generi, di sotto-trame - che non mi consente di apprezzarlo come forse dovrei. Al netto della loro perfezione formale e del capolavoro “Mulholland Drive”, i film di David Linch appaiono "sovrabbondanti” al punto che o soprassiedi sulla linearità della trama oppure sei colto dal sospetto della pretestuosità. Ho da poco letto il saggio che Andrea Parlangeli dedica al regista americano per le Edizioni Mimesis “Da Twin Peaks a Twin Peaks. Piccola guida pratica al mondo di David Linch” (Mimesis, 2015) e non ho cambiato idea. Non trattandosi di un libro apologetico ma, al contrario, di un lavoro onesto e oltremodo acuto, ritengo stia nell’ordine naturale delle cose. Due effetti la lettura di questo libro ha avuto, piuttosto, su di me: il primo è stato quello di indurmi a ri-vedere con sguardo più attento parte della filmografia in oggetto (mi sembra un merito non da poco), il secondo quello di farmi applaudire alla capacità analitica di Perlangeli, capace di rendere fruibile il corpus interpretativo (certo non univoco e nemmeno sempre congruo) dello specifico lynchiano. Chissà se in forza alla sua formazione di fisico, l’autore investiga punto per punto sulle sinossi del regista, individuando proprio nella messa dei richiami, il filo rosso e l’aspetto peculiare. In altre parole: di rimando in rimando, di mise en abime in mise en abime, è come se Lynch si fosse impegnato sin qui a girare, in fondo, un unico, interminabile lungometraggio. E’ successo e succede a tutti i registi più grandi e David Lynch non fa eccezione. Per dirla con le parole di Andrea Perlangeli:
“Su Lynch sono stati scritti molti libri. Questo nasce dall’esigenza di fornire una guida pratica; ma anche da un’idea che forse finora non è stata messa abbastanza in evidenza. E cioè che, più che realizzare tanti film, nell’arco della sua produzione artistica David Lynch abbia composto un’unica grande opera, includendo esperienze della sua vita personale, elementi tratti dai suoi film preferiti e rimuginando su idee ricorrenti, affinandole, arricchendole. La sua produzione è olistica, totalizzante” (pagina 8)
Proprio per la natura cospicua di suggestioni trasversali cui giocoforza deve confrontarsi, il saggio “Da Twin Peaks a Twin Peaks. Piccola guida pratica al mondo di David Linch” di Andrea Parlangeli riesce in un’impresa non da poco: quella di inoltrarsi nel tortuoso milieu dell’impero della mente (per rifarmi al titolo dell’ultimo film del regista) e di venirne fuori senza nemmeno un graffio. Il saggio è puntualissimo e di piacevole lettura, da accogliersi come un contributo nuovo e originale alla bibliografia del regista.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Da Twin Peaks a Twin Peaks. Piccola guida pratica al mondo di David Linch
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