Daisydeiria di Kemy Carlisle

Blair è una ragazza dolcissima, altruista, generosa, sognatrice, con il potere di guarire le persone. No, non è un’infermiera. No, nemmeno un medico. Come dite? Come può riuscirci allora? Ah, non vi ho detto che è una strega? Scusate, mi era sfuggito. Adesso però non immaginatevi una vecchietta acida con la sua scopa di saggina unta e bisunta, le calze a righe viola e nere, il cappello nero lucido e il foulard viola. Ve l’ho detto, è una ragazza come tante, così come Cecil, Lilit, nonostante siano tutte streghe (bellissime streghe, tra l’altro). La differenza sta nel fatto che Blair è infelice: le manca l’amore. Basterebbe trovarlo, direte voi. Vero, ma se già è arduo trovare il vero amore, per lei c’è un ulteriore ostacolo, dato che deve sognare il suo amore e non vi riesce (o meglio, le hanno detto che non può). Lei ha preso questa verità come oro colato. Ma davvero non si può far nulla? Voglio dire, con tutti gli incantesimi che ci sono, si potrebbe tentare qualcosa, o no?

Kemy Carlisle, nome d’arte di Camilla Cardi, ci parla nuovamente d’amore, avventurandosi su un terreno fiabesco, più distante dalla realtà di "Loveday", suo bellissimo romanzo d’esordio. In questo caso l’amore è vissuto sia sul piano onirico che su quello reale. Quale dei due sia il migliore? La domanda è sbagliata, non importa quale dei due sia quello più intenso, magico o incredibile. La domanda giusta è: riuscirà questa storia a coinvolgervi dalla prima all’ultima pagina? La risposta è: alla grande! Una delle più grandi doti di Kemy, infatti, è riuscire a trasportarvi nel suo mondo e a farvi provare delle sensazioni che si potrebbero definire “reali”. I sentimenti che proverà Blair non saranno semplicemente descritti su carta; li sentirete anche voi, vibrerete con lei, girerete febbrilmente pagina per scoprire se il futuro le riserverà, finalmente, un briciolo d’amore. Un briciolo di quell’amore che anche noi vorremmo nella nostra vita e che percepiremo leggendo questo incredibile romanzo.