Deathdate
- Autore: Lance Rubin
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: De Agostini
- Anno di pubblicazione: 2015
Deathdate (De Agostini, 2015, trad. Ilaria Katerinov) è uno young adult di genere distopico frutto della penna dello scrittore americano Lance Rubin. Protagonista del romanzo è Denton Little: 17 anni, un migliore amico, una ragazza e una famiglia che lo ama. Denton sembra avere tutto, eppure c’è una piccola nota stonata nella sua vita. Denton è un Prematuro, un ragazzo che morirà prima della maggiore età. In verità, Denton morirà proprio il giorno successivo! Essersi risvegliato nel letto di Veronica, la sorella del migliore amico Paolo, con cui sembrerebbe aver avuto la propria prima volta… Beh, è indice che l’ultimo giorno si prospetta ricco di colpi di scena.
“Mi sono sempre sforzato di essere uno di quei ragazzi rilassati e tranquilli che prendono di petto ogni evento della vita, e quindi anche la morte. Sono sempre stato orgoglioso della maturità con cui accettavo la situazione («Wow, bravo, la affronti benissimo» mi dicevano tutti). Dopo le tante sedute con lo psicologo mi sono convinto che, all’avvicinarsi del grande giorno, mi sarei rassegnato sempre di più al mio destino. Ma in questo momento, a poche ore dal funerale e con il biglietto di Veronica in mano, non mi sento granché rilassato e tranquillo.”
Il mondo in cui vive Denton ha una particolarità: tutti sanno quando avverrà la loro morte, ma non conoscono il come. Incidenti, omicidi, malattia… Non importa quale possa essere la causa: si può essere certi che si morirà il giorno indicato dal programma messo a punto da “un’equipe di medici, biologi, astrologi e studiosi di statistica”. Conoscere la propria “deathdate”, cioè la data della propria morte, dovrebbe consentire di vivere al meglio il tempo che resta. Sembrerebbe una cosa positiva: si conferisce maggior valore al tempo proprio perché si ha la certezza matematica di quanto ne resta a disposizione. Ma ogni medaglia ha due facce e Denton sta per scoprirlo in fretta.
“La mia cartella clinica non evidenzia la minima anomalia: che motivo ho di credere che non morirò assassinato? Se avessi il cancro, per esempio potrei prevedere con buona approssimazione le circostanze della mia morte, e forse mi sentirei meno a disagio. Niente omicidi, qui! Solo un tumore!
Ma quando mio nonno Sid era bambino (come non si stanca mai di ripetermi) nessuno sapeva il come né il quando. Non è assurdo? Non c’era tempo di prepararsi mentalmente, di assicurarsi di aver fatto tutte le cose che volevi fare prima di morire. In un Tempo Senza Cognizione della Data di Morte, posso immaginare che una diagnosi di cancro fosse un vantaggio, in un certo senso. Ti avvertiva che stavi per morire, e quindi ti dava tempo per prepararti; oppure ti spaventava, e quindi ti faceva apprezzare di più la vita, ma poi non ti uccideva.”
Numerosi sono i curiosi dialoghi tra i personaggi che hanno per oggetto lo strano mondo in cui non si conosceva la propria data di morte. Non essere presenti al proprio funerale da vivi? Assurdo! Niente autoenconomio, festa del funerale, Seduta? Ma siamo seri? Eppure, anche in questo mondo “perfetto” qualche imperfezione fa la sua apparizione. Non si conosce la modalità della propria morte. O ancora, non tutti possono essere datati. La giovane Millie vive serenamente ogni giorno, spinta dalla curiosità (forse un po’ macabra) di scoprire se sarà l’ultimo.
“La vita sta andando avanti. Tutti questi momenti, queste conservazioni stupide e irrilevanti. Tutti ne abbiamo a migliaia ogni settimana e non ci soffermiamo a pensarci. Quante altre ne avrò, io? Tre? Sei? Quattordici? Una? Non ho tempo per nulla di stupido e irrilevante.”
Denton ha costruito le sue giornate verso un solo obiettivo: vivere una vita normale. Eppure, a poche ore dalla propria morte, si rende conto che tutta questa normalità inizia a stargli stretta. Ha forse sprecato la propria vita? Denton-ragazzo-modello lascia il posto a un nuovo Denton Little. Si ubriaca, tradisce la fidanzata con Veronica, fuma erba con Paolo. Come se non bastasse una strana macchia viola con dei puntini rossi inizia a diffondersi sul suo corpo e su quello di chi gli è stato particolarmente vicino. A questo si aggiunge uno strano uomo che sembra volergli confessare un segreto sulla sua madre biologica.
Con grande ironia, Lance Rubin ci conduce nel mondo di Denton Little e nelle 48 ore più movimentate che si possano immaginare. Si verrà coinvolti in un crescendo di eventi in cui i colpi di scena la fanno da padrone fino all’ultima pagina.
Deathdate
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