Demetrio Falereo. Un filosofo al potere
- Autore: Alexia Latini
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2023
È strano trovare nella collana dei “Condottieri”, un uomo politico come Demetrio Falereo, che più che un condottiero che ha deciso di diventare il “nuovo re”, era conosciuto come un saggio oratore. Nacque ad Atene nel 350 a.C., ed era tutto sommato un personaggio minore rispetto a molti altri.
Demetrio rispettava la morale e l’oratoria con grande disinvoltura. Quando Falereo smetteva di studiare, era ben felice di intrattenere con la sua abilità retorica sua moglie e i giovani ragazzi che gli stavano intorno e, come si sa, nell’antica Grecia questi nuovi “amici” erano ogni tanto degli amanti, per pochissimi anni, prima del loro matrimonio con una giovane donna. Sto parlando dell’interessante libro scritto dalla studiosa Alexia Latini dal titolo Demetrio Falereo. Un filosofo al potere (Graphe edizioni, 2023).
Falereo non era di origini aristocratiche, ma non proveniva nemmeno da una famiglia povera e queste “cattiverie” sul suo conto furono scritte quando Falereo si recava fuori Atene e le sue cosiddette intemperanze sessuali erano quasi esclusivamente con donne che si prostituivano.
Pur essendo anche un politico, Fareleo aveva una cultura vastissima e aveva scritto molto, seguendo i dettami di Teofrasto, un uomo colto che fu allievo di Aristotele, nella cosiddetta Scuola peripatetica, il ginnasio di Atene. Falereo si adoperò in modo particolare per la diffusione del testo omerico nella sua interezza.
Come politico Demetrio fece azioni non eclatanti per essere un filosofo e intellettuale. Cicerone di lui scrive:
Demetrio Falereo, quando i funerali incominciarono ad essere dispendiosi e pieni di lamentazioni furono soppressi seguendo la legge di Solone; egli dunque limitò le spese non solo fissando una ammenda, ma anche il tempo; sancì infatti che il trasporto funebre dovesse avvenire prima dell’alba.
Demetrio Falereo, poi, era contro l’esibizione sfacciata dei soldi e delle ricchezze di una famiglia, quindi a suo giudizio anche le tombe non dovevano dimostrare quanto denaro avesse la persona deceduta.
Potrebbe sembrare una goccia nell’acqua, ma ormai si costruivano dei veri mausolei dove le donne passavano tutto il giorno a pregare.
Il filosofo ateniese credeva nella moderazione in tutte le fasi della vita. Il suo background era prettamente “peripatetico”, questa parola che ricorda i giardini dei licei dove gli ateniesi potevano passeggiare e ascoltare.
Se qualche lettore rimane spiazzato perché nella collana di Graphe intitolata “I Condottieri” si trova un filosofo e uno studioso dico che a breve avremo la figura di Traiano, Falereo è invece una figura esemplare per non dare credito solamente ai grandi uomini dell’Impero Romano o successivamente all’arrivo dei barbari.
Demetrio Falereo era uomo dalle mille contraddizioni: modesto, misurato nel mangiare e nel bere, prevalentemente eterosessuale, quando quest’ultima parola non significava proprio niente, anche perché la paideia nella città di Atene, era il lungo processo di formazione dei cittadini che prevedeva la conoscenza del pensare in modo critico e aperto nella democrazia ateniese e poi quella di portare a termine degli skills, sia come conoscenza pratica di saper aggiustare manualmente delle cose, sia come metodo per imprimere nei giovani che solo il libero pensiero non era sufficiente per i nuovi ragazzi di origine greca. E poi si è molto scritto sulla omosessualità ad Atene, che era una conclusione naturale tra giovanetto e maestro, che si esternava in carezze e in alcuni gesti di tenerezza e poco altro. Rimanere attaccato a un ex allievo solo da un punto fisso erotico per pratiche illecite, fuori misura, era un vulnus dell’educatore che veniva additato come vizioso, anche se abbiamo contezza di coppie che sono arrivate finora nel nostro immaginario, come Achille e Patroclo e, nel mondo romano, l’imperatore Adriano e il bellissimo Antinoo.
Ma, nonostante la moderazione fosse il sogno di Demetrio Falereo, pure lui aveva un debole: i capelli. A parte la barba tenuta corta i capelli davanti erano tenuti da treccine perché lunghi, mentre dietro erano tenuti lunghi a dispetto della moderazione.
Libro importante e bello su un uomo poco conosciuto, aspettando la gloria dei condottieri: l’imperatore Traiano.
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