Di fama e di sventura
- Autore: Federica Manzon
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2011
Tommaso è figlio di un destino scritto ancor prima della sua nascita, che nessuna volontà
sembra poter modificare, neppure l’amore. Abbandono e solitudine sono gli approdi ai quali
tutti i suoi rapporti sembrano condurre: Margherita muore dopo averlo messo al mondo; suo
padre sparisce per sempre, mai dai suoi pensieri, che non si rassegnano all’idea di poterlo
un giorno ritrovare da qualche parte, per caso. Come se il caso esistesse, come se in questa
storia non fosse già tutto scritto.
A occuparsi di lui nei primi anni è la nonna Vittoria, un personaggio ricco di fascino e mistero,
l’unico conto che Tommaso riuscirà a far quadrare nella sua vita. Lo affida all’altra figlia
Cristina che, assieme all’inetto marito, chiamato da Tommaso il mollusco, riesce prima a
farlo sentire un estraneo in casa, reprimendo con spietato distacco le sue inclinazioni, a
partire dalla passione per il cielo e le stelle, e poi lascia al collegio il compito di forgiare il
suo carattere. Qui conosce Ariel Fiore, promettente campioncino di nuoto, complice con cui
inventare il modo di sfuggire le regole ferree. Fra le stanze del collegio nasce un’amicizia
interminabile nonostante il tradimento.
Tommaso cresce e con lui l’ambizione e la voglia di riscattare tanta superflua sofferenza. Lo
dimostra presto, conquistandosi giovanissimo la fiducia del Capitano, capo di un’importante
compagnia assicurativa. In poco tempo il suo intuito, grazie al quale Tommaso prevede
le oscillazioni del mercato azionario, gli fa azzeccare tutte le mosse e lo porta in cima e
sull’altare al fianco di Mila, la figlia del Capitano da cui avrà Lorenzo. Ma l’amore non funziona
e pure quello per Lorenzo risulta secondario alla spasmodica ricerca di un senso da dare
all’esistenza, che nei pensieri di Tommaso ha qualcosa a che vedere con suo padre, col cielo
e le stelle che osserva sempre più di rado, con lo scudo che si costruisce per proteggersi dal
mondo, capace di entrargli negli occhi e cambiare il colore della luce. Lascia la sua città di
confine per ritrovarsi in una metropoli d’oltreoceano che lo accoglie prima con diffidenza e
poi lo venera. Tommaso, il mago della finanza, che sa leggere nel futuro rialzi e crolli di cui
approfittare, che gioca in Borsa e vince sempre, che fa guadagnare cifre sconsiderate al
proprietario della più quotata banca americana di cui lui è il nuovo vicepresidente.
Tommaso non cambia mai del tutto: seppur sempre più lontano, il piccolo indiano d’un
tempo si vede ancora, talvolta in un gesto non calcolato, una sorpresa alla porta, un regalo,
una notte nello stesso letto, una gita al lago.
È Luce, la voce narrante, a ricostruire la vita
di Tommaso, a fare da ponte fra il cowboy dal cuore di pietra e il piccolo indiano dal cuore
buono, quello che vorrebbe tornare ad essere nonostante tutte le delusioni, nonostante gli
siano rimasti soltanto Lorenzo e lei, rincontrata per caso dopo anni. Ancora il caso. Luce
non smette neanche un attimo di amarlo nonostante il buco di silenzio che li ha così a
lungo separati, nonostante il legame attrattivo impossibile da ignorare fra Mila e Tommaso,
nonostante lei si senta sempre la ruota di scorta, la spalla su cui piangere, e basta. Luce è
consapevole del valore che acquista la sua esistenza incastrata a quella di Tommaso. Luce è
la sua unica e ultima possibilità di salvezza.
Il sopraggiungere della sventura non sembra così devastante. Inizialmente il piccolo mondo
fra Tommaso, Luce e Lorenzo non ne subisce il vento, protetto da una bolla d’amore che
esplode e alla sventura dà un senso costruttivo. Assieme al crollo dell’impero finanziario,
crolla pure il castello di cinismo, malinconia, rabbia che aveva fatto di lui tanto un vincente
nella vita, quanto un mostro, temuto, rispettato, lasciato solo. Ma la sventura dovrà colpire
ancora. Lo fa in un giorno bello, di sole, senza preavviso, per una disattenzione, per un non-ascolto. In un attimo risveglia tutti i suoi dolori e uccide così l’animo del piccolo indiano.
Attraverso una scrittura emozionale e delicata, Federica Manzon fa raccontare a Luce la storia
di un uomo troppo speciale per questa vita e per questo indispensabile per chi si rassegna a
sopravvivere a metà a ogni gioia, a ogni delusione, a ogni catastrofe. Il romanzo, edito da Mondadori, è finalista al Premio Campiello 2011.
Di fama e di sventura
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