Diario partigiano
- Autore: Ada Gobetti
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
Ada Gobetti era moglie dello studioso e attivista Piero Gobetti, morto nel 1926, fiaccato dai postumi di un’aggressione squadrista. Il suo diario inizia con la cronaca della confusa e drammatica giornata del 10 settembre 1943. Anche a Torino arrivano i tedeschi; gli alleati di ieri sono diventati nemici. La gente per strada è incerta e timorosa. I più provveduti vorrebbero fare qualcosa, ma non c’è organizzazione. Si rischia di venire facilmente catturati. Da questa volontà di reagire, ancora goffa, sorge il movimento partigiano, come espressione di impegno civile e morale nel momento in cui nel Paese non ci sono più autorità. La donna decide quindi di attivarsi; inizia con la sua famiglia e con alcuni amici a tessere una rete antifascista. Contribuisce a far nascere il Partito d’Azione clandestino. Vive tra Torino e la provincia; incontra e cerca di coinvolgere persone di varia estrazione, si occupa di stampare articoli per motivare alla resistenza, aiuta a procurare il necessario per i resistenti. Il figlio è con lei, nonostante sia giovanissimo, appena diciottenne.
Ci descrive la Torino di quegli anni, terrorizzata dai bombardamenti, tormentata dalla fame, resa cupa dalla paura delle spie, ma vogliosa di voltare pagina. L’energia di Ada è inesauribile. Compie spesso dei viaggi in provincia e in montagna per tenere i collegamenti con i partigiani; sono movimenti pericolosi, fatti in treno, bicicletta o a piedi. Ogni tanto qualche amico viene preso e ucciso dai nazifascisti. Anche lei rischia molto; deve contare su relazioni fidate per essere avvisata per tempo nel caso la polizia tenga d’occhio la sua casa.
Ci sono anche sprazzi di grottesca normalità nel dramma di quegli anni; un ragazzo appena sfuggito all’arresto da parte dei fascisti, il giorno dopo si presenta all’Università per sostenere un esame. I pericoli crescono e ci sono altri arresti e esecuzioni. La donna col figlio si rifugia allora in Francia, dopo un viaggio durissimo. Là stringe rapporti importanti con le colleghe dei movimenti partigiani d’oltralpe.
Attivismo, studio, passione e sguardo al futuro; questo emerge da Diario partigiano (Einaudi, 2014), con l’aggiunta di un coraggio enorme.
Ada Gobetti, icona della Resistenza, offre una lezione di energia e responsabilità, ma anche di spirito critico: non esistono conquiste definitive, bisogna sempre tenere la guardia alta. In questa ottica, anche nel dopoguerra, Ada sostenne che una Resistenza imbalsamata nella retorica era inutile. Questa è forse la sua lezione più importante.
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