Dimenticami dopodomani
- Autore: Andrea Di Consoli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Rubbettino
- Anno di pubblicazione: 2024
Scrittore nato in Svizzera, ad Uster, oggi quarantottenne, Andrea Di Consoli, dopo una produzione acuta e attenta che si snoda dai primi anni del secondo millennio fino al 2019, accusa un improvviso "blocco dello scrittore" e , durante il periodo del lockdown imposto a causa del Covid, viene spinto a tornare a scrivere da Mario Desiati.
Lo stesso Desiati lascia una prefazione preziosa, di per sé chiarificatrice, in cui l’autore è inserito nella generazione di quanti dal Sud si mossero per amor della letteratura e della conoscenza.
“In fondo emigrammo a Roma per stare con i poeti e gli scrittori del nostro tempo. Poco più di vent’anni fa le riviste letterarie erano un orizzonte allegro e possibile per gli scrittori di provincia che guardavano con ammirazione e rispetto gli autori che ci scrivevano sopra o semplicemente apparivano nelle gerenze e tamburini.“
Lentamente prende forma Dimenticami dopodomani (Rubbettino, 2024), che già dal titolo, trionfo di allitterazioni, mostra la sua duplice forma.
Si può definire questo libro come una raccolta di prose poetiche perché pur scegliendo la prosa, la narrazione assume indubbiamente stile e aura propri della poesia.
Di Consoli, giunto alla cosiddetta età di mezzo, riflette sulla sua vita, non necessariamente iniziando dal punto di partenza ma attraverso una serie di ricordi, a guisa delle madeleine proustiane o come i “momenti di essere” di Virginia Woolf. Passato remoto, passato prossimo e presente si susseguono non necessariamente con questo ordine e raccontano lo scrittore a Uster, nella Svizzera tedesca, dove egli è nato, a Napoli, città della sua ex moglie e del suo stimato suocero, a Roma, città di studio e lavoro, città di incontri e infine la Lucania, terra e origine della sua famiglia che a tutto ha dato inizio.
Una delle tante cose che non sono riuscito a esprimere è la mia felicità. Spesso mi dicono che sono uno scrittore pessimista, triste, disperato.
Poi succede qualcosa, soprattutto con le persone che mi conoscono per la prima volta. Succede che mi dicano: «Di persona sei diverso. Sei vivo, vitale, forte. Dai calore. Perché non sei così anche nei tuoi libri?».
Io sorrido, e dico sempre la stessa cosa:
Avete letto male.
Di Consoli vive una dicotomia che lo porta ad apparire riflessivo e crepuscolare nei suoi scritti, forse perché ogni esperienza ha lasciato un solco.
Scrittore meridionale di ritorno e di partenza, Di Consoli sa affascinare con la sua scrittura scorrevole e malinconica, aperta al rimpianto ma anche alla speranza.
Dimenticami dopodomani
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