Dimmi che c’entra l’uovo
- Autore: Fabio Napoli
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Del Vecchio
- Anno di pubblicazione: 2012
Crisi. Precariato. Ansia. Insoddisfazione. Crollo dei sogni e difficoltà di arrivare a fine mese. Il romanzo del giovane Fabio Napoli non poteva essere più attuale.
Il protagonista è Roberto Milano, un giovane laureato che vive a Roma e che per vivere, anzi per sopravvivere, è costretto ad accettare quattro lavori contemporaneamente trascorrendo le sue frenetiche giornate tra i set cinematografici di film porno, le ore di ripetizioni private, le consegne delle pizze a domicilio con la sua instancabile bicicletta e i caffè e cappuccini serviti in un triste bar. E la vita privata? E la spensieratezza? E l’amore? Si deve davvero rinunciare a tutto questo a causa di una crisi che tutto inghiottisce e distrugge? Si può ancora sperare in un futuro migliore? All’improvviso perde tre lavori, ma ecco presentarsi subito l’occasione tanto agognata: un colloquio in un grande fast food. Deve fare una buona impressione. Deve avere quel lavoro.
“Dicono che la buona riuscita di un colloquio di lavoro dipenda per il cinquanta per cento da quanto si è convinti di potercela fare. Tutto parte dalla testa: bisogna che il candidato pensi davvero di essere la persona più adatta a quel posto di lavoro. […] Entro nel fast food ripetendomi che sono io, sono proprio io quello che cercano”.
È il momento delle prove: un primo test scritto, seguito da una prova orale di gruppo. Roberto si concentra, deve stare tranquillo, deve essere il più possibile distaccato e professionale. La penna che non scrive, l’ansia che sale, le domande che si susseguono sfidando le menti provate e insicure dei giovani precari, fino all’incomprensibile e alquanto bizzarra domanda sull’uovo: Roberto deve rispondere, deve assolutamente tentare: “che cosa farei se fossi un uovo per uscire da un frigorifero?”, continua a ripetersi arrovellandosi il cervello. Il tempo scade, così come sta per scadere il suo contratto di lavoro al bar. La speranza pian piano svanisce, per poi rifiorire con Marianna e l’intuizione di creare la spregiudicata Banda dei Precari per mettere a segno una grande rapina proprio nel fast food. La rapina quindi come tentativo di fuga e di ribellione verso una società che li ha risucchiati in una terribile voragine, lasciandoli soli in un lungo tunnel dal quale sembra impossibile uscire:
“Che differenza c’è tra il rischio che corriamo ogni giorno di ritrovarci senza un lavoro e quello che correremmo durante il furto dentro un negozio?”.
La Banda dei Precari prova quindi a combattere contro l’invisibile, ma incombente Minotauro dei nostri tempi: la crisi. Il filo di Arianna può essere davvero la violenza? La rapina sconvolgerà sì le loro vite, lasciando però la società completamente immutata. Storie simili non tarderanno di certo a ripetersi.
Pubblicato da Del Vecchio Editore nel 2012, Dimmi che c’entra l’uovo è un romanzo che si divora, che travolge, che fa riflettere, arrabbiare, ma anche sorridere, facendoci vivere da vicino e in un ritmo incalzante – il tutto si svolge in circa 48 ore – la storia del giovane Roberto, che non è nient’altro che la storia (ahimè!) di molti ragazzi dei nostri tempi, raccontata però con una buona dose di simpatica ironia.
Dimmi che c'entra l'uovo
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