Distòpia
- Autore: Non disponibile
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2020
Urania non è solo una collana, è una garanzia. Nata nel 1952 come "I romanzi di Urania", è una vera colonna per gli appassionati di fantascienza, che propone da quasi 120 anni romanzi e racconti di alta qualità e ha visto la prima pubblicazione di autori come Asimov e Dick. La distribuzione come rivista periodica, e non come libro propriamente detto, ne rende abbastanza difficile rintracciare gli arretrati, ma questa particolarità, lungi dal causarle una battuta d’arresto, ha piuttosto rafforzato il suo mito, anche attraverso la nascita di un fiorente mercato dell’usato.
Dal 2011 il suo curatore è Franco Forte, autore televisivo, scrittore di fantascienza, giallo e thriller. Dallo scorso anno, la sua idea di proporre antologie di autori di fantascienza italiani a cadenza annuale sta prendendo forma con grande successo. Se il titolo di esordio, lo scorso anno, è stato Strani mondi, quest’anno si punta molto in alto con Distòpia. Genere estremamente affascinante, la distopia, che la sottoscritta frequenta con immenso piacere e del quale si è occupata più volte anche nell’ambito delle recensioni. Distopia è partire da tutto quello che non funziona, che non ci convince, che ci fa paura nel nostro mondo, per trarne una previsione negativa del futuro che, purtroppo, spesso si rivela azzeccata.
Affrontandola in questo senso, questa raccolta di vari e affascinanti racconti, richiesti esplicitamente dal curatore ai più affermati autori italiani del genere, ha un retrogusto agghiacciante. Non si tratta di mondi al di là della nostra immaginazione, e proprio questo è il fulcro della questione: si parla di ambientazioni del tutto verosimili, che potrebbero già appartenere al nostro tempo, e che per questa esatta ragione ci atterriscono, via via che le storie si sviluppano. Ci sembra quasi di camminare per strada come facciamo ogni mattina, svoltare l’angolo e trovarci davanti a uno scenario completamente alieno, terrificante. Vorrei quasi scrivere "imprevisto", ma non sarebbe del tutto vero, poiché è dall’attenta osservazione del presente che sono nati questi mondi che poco hanno di fantastico, ma molto di estremizzato, almeno per il momento.
Arrivereste a immaginare un mondo in cui i nostri corpi vivono immersi in un liquido disinfettante e solo le nostre menti interagiscono in modo virtuale e tutto questo per non venire contagiati da un virus? Ecco che, solo al leggerlo, la paura vi ha gelati. E che cosa direste se il nostro successo nell’istruzione e nella vita dipendesse non dal nostro impegno nell’apprendere, ma solo ed esclusivamente dal nostro grado di fedeltà a un ideale di bellezza? Sopportereste un mondo in cui ogni vostro piccolo movimento viene spiato e monitorato in nome della sicurezza? Avete mai sentito parlare di qualcuno che ha passato giorni, settimane, mesi a chattare con una persona rivelatasi poi non reale? E vi sembra impossibile un mondo in cui il valore delle persone dipende dalla loro visibilità e tutti si esprimono tramite hashtag? Questi sono solo alcuni degli scenari incredibilmente reali proposti dagli autori di questi racconti.
In questo libro troverete di tutto, dalla riflessione all’azione, dalla ribellione al conformismo, tredici stili diversi, tredici idee diverse che formano un’antologia appassionante e che faticherete a mettere giù. E se pensate che la fantascienza sia un genere troppo lontano dal nostro quotidiano, dovrete cambiare idea.
Infine interessantissima la postfazione Mappe della distopia di Carmine Treanni, una vera e propria storia del genere e delle sue evoluzioni, ricca di spunti e suggerimenti per chi volesse avvicinarsi a questo mondo incredibile quantomeno attraverso le letture fondamentali.
La mente distopica. Derealizzazione, depersonalizzazione e angoscia esistenziale
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Un libro perfetto per...
Non solo agli amanti della fantascienza, ma a chiunque gradisca storie originali e forti, che colpiscano come un pugno nello stomaco e facciano pensare.
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Distòpia
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