È arrivata la cartolina. Bisogna partire, arrivederci nell’aldilà, parenti-serpenti
- Autore: Maria Grazia Ballarini
- Anno di pubblicazione: 2013
Maria Grazia Ballarini nasce come scrittrice dialettale di commedie brillanti, ma da un po’ di tempo ha deciso di dedicarsi anche alla prosa in lingua italiana e i risultati sono sorprendenti. Ecco infatti spuntare dalla sua penna (o per meglio dire dalla sua tastiera) le pagine di “È arrivata la cartolina” (Montecovello, 2013) in cui l’ironico taglio dato ad una storia in sé tragica è visibile sin dal sottotitolo “Bisogna partire, arrivederci nell’Aldilà, parenti-serpenti!”.
L’ironia, la prosa scorrevole, semplice ma mai scontata tocca anche argomenti a volte drammatici, ma la scrittrice, sapientemente, non lascia mai scadere i toni verso il patetismo.
Vi sono senz’altro spunti autobiografici in questo romanzo breve in cui la protagonista, nata come l’autrice al tempo della guerra, ripercorre, in punto di morte, tutti i momenti più significativi della propria vita, ma credere che le pagine narrino solamente e semplicemente una storia vissuta sarebbe riduttivo e fuorviante poiché la fantasia a Maria Grazia Ballarini non manca e ne fa uso a piene mani.
Trama
La scena iniziale del romanzo è un ospedale: qualcuno sta lasciando il mondo. È Aurora, un’anziana signora stesa su un asettico e bianco letto, ormai in fin di vita. Vede tante persone intorno a sé, capisce che tutti quei visi cari stanno per darle l’estremo saluto. E, prima di partire per quel viaggio, rammenta come in un sogno tutta la sua vita. In una fredda mattina di inverno, durante la guerra, nasce dunque Aurora, una bambina frutto di una relazione fra una ragazza povera e un soldato. La nonna accoglie subito la piccina, ma non riesce a fare accettare la nascita al nonno, suo marito, che si vergogna del fatto e vorrebbe disfarsi della figlia e della nipote. Dopo varie peripezie i nonni accolgono la piccola e la allevano con amore, nonostante le critiche e i commenti maligni della gente, fino alla propria morte, quando Aurora deve entrare in collegio. Sono anni terribili, costellati di privazioni e malattie. Infine la zia Antonia, una parente fredda e ostile, si lascia convincere dal marito a prendere presso di sé la bambina.
Non sveliamo di più della trama, lasciamo al lettore il piacere di scoprire da sé questo romanzo divertente ma allo stesso tempo serio, in un’elegante edizione di Montecovello Editrice impreziosita da foto d’epoca e altri documenti, adatto davvero a tutti, dai nipotini alle nonne!
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