E il cane parlante disse bang di Paolo Pasi

È in libreria da luglio 2011 la quarta raccolta di racconti del giornalista e cantautore milanese Paolo Pasi, dal titolo E il cane parlante disse bang (Spartaco Editore).

Molti dicono che scrivere un racconto sia più difficile che scrivere un romanzo, e forse è vero. Il racconto dura poco e ha poco tempo per conquistarti: deve avere il giusto incipit, il giusto grado di tensione e deve chiudersi lasciandoti insoddisfatto, con la voglia sordida di leggerne subito un altro. E il cane parlante disse bang è riuscito in tutti e tre gli scopi.

Ventidue storie dolciamare, per raccontare l’Italia nevrotica degli anni 2000, scorrono veloci saltellando tra quotidianità e fantasia, tra grottesco e ironia. Così, in questa nostra società senza spessore e che si prende gioco di noi, può capitare che Babbo Natale si ritrovi a Milano in piena estate alla ricerca di qualcuno che abbia ancora un desiderio da esprimere o che la Befana, intenta nel suo solito giro di distribuzione dolci, venga scambiata per una rom e insultata da un signorotto meneghino ottuso e xenofobo; può succedere che, pur di partecipare al più famoso reality tv, un uomo decida di imbottirsi di esplosivo e minacci di far saltare tutto il set televisivo o che i cartoni animati che hanno segnato la nostra infanzia, come Titti, Silvestro, Braccobaldo, si siano dati all’alcol e alla malavita perché caduti nell’oblio e nella livella delle tipizzazioni.

Sullo sfondo, una Milano psicotica e inquieta, agghindata fuori e avvizzita dentro, una città emblema di tutti i must del nostro tempo come gli happy hour (che diventano unhappy), i wedding planners (che istigano reazioni omicide) e i party in villa da guess star e bodygard alla porta. Una Milano un po’ stordita ma che nasconde, in fondo, sprazzi di romanticismo e moti di ribellione.

Al limite del paradosso e della realtà, Paolo Pasi ci propone una lettura del presente attenta, sensibile e approfondita, senza lasciarsi andare a moralismi ridondanti, ma facendoci divertire, in modo graffiante, pungente e ammiccante, dall’inizio alla fine.

E il cane parlante disse bang è una scatola di pillole di zucchero, qualcuna avvelenata, scritto in modo agile e ben congeniato. Da leggere ascoltando "Fuori dagli Schermi", cd con pezzi scritti e composti dallo stesso Pasi, che restituisce le atmosfere e le idee del libro in chiave musicale.

Io ho letto ogni racconto nello spazio del tragitto in bus dalla stazione a lavoro e l’unica cosa di cui mi rammarico è che sia finito troppo presto!