E se non esistesse? A proposito dei fatti di Altavilla Milicia di Francesco Romano, Cosimo Scordato

E se non esistesse? A proposito dei fatti di Altavilla Milicia (Spazio Cultura, 2024) di Francesco Romano e Cosimo Scordato è un istant book a proposito dei fatti di Altavilla Milicia di sole quarantasei pagine che contiene, come recita il sottotitolo di copertina:

Considerazioni di don Francesco Romano e di don Cosimo Scordato, due sacerdoti definiti di frontiera in una Palermo che un tempo un grande scrittore definì irredimibile.

Quella tra il bene e il male, è una frontiera anch’essa e si definisce sovente come un confine che passa, citando Papa Francesco, nel cuore di ogni individuo.
In questo volume piccolo ma denso di contenuti e acuti riferimenti si affronta una problematica vasta che ha coinvolto generazioni di teologi e filosofi e sino a pochi secoli indietro, avrebbe potuto condurre alla condanna al rogo per eresia.
Si tratta di una sintesi, quella espressa in questo volumetto, che esprime e ben definisce pensieri e concetti, inserendo elementi di riflessione critica ad iniziare dall’individuazione semantica del diabolico termine, derivante da "diaballo" ( διαβάλλω), il verbo greco antico da cui deriva la parola “diavolo”, che significa “scindo, separo, divido, semino inimicizia, discordia”.
In realtà è un termine che esprime qualcosa di più, a prescindere dalla sua classica iconografia. Nel diavolo si è visto la personificazione del male e l’autore del peccato. Tutte le filosofie e le religioni che tentano di sollevare lo sguardo verso l’alto per cercare di raggiungere la verità dell’essere, come diceva Giovanni Paolo II, possono essere suddivise in tre grandi correnti: il monismo, il dualismo e il pluralismo.
Il dualismo è un tipo particolare di pluralismo che considera come cardini dell’esistenza due soli principi; una dicotomia che determina l’esistenza di due sole verità che sono tali da non poter essere autentiche e completamente esaustive, senza dare spazio a una terza parte, Si potrebbe dire “tertium non datur”, cioè il bene e il male, la luce e le tenebre, l’anima e il corpo, il sé e gli altri.
Da un pensiero scaturisce il bene, mentre da un altro scaturisce il male; appare esservi come un principio che determina il male e un altro invece che rende possibile solamente il bene e i due principi sono diversi, ma compresenti nel mondo. Quest’ultimo è il punto centrale e per la dottrina monista che riporta la pluralità degli esseri a un’unica sostanza o a un unico principio: la dualità è solo un’illusione in quanto esiste un unico principio da cui tutto deriva.

È questa la conclusione intorno alla quale si sviluppa il presente “istant book” dei due autori che con grande lucidità e chiarezza espositiva, ingloba e fa proprie delle considerazioni neuro-scientifiche come pure psicoanalitiche e psichiatriche di una particolarissima teologia che difficilmente si ritrova e riscontra in ambito ecclesiastico. Una “Teologia della liberazione”, cioè quella liberazione dai pregiudizi, dall’ignoranza, dalle elucubrazioni, dalle fobie, dalle stupidità che spesso condizionano l’esistenza, come nel caso di quelle che si sono manifestate ad Altavilla Milicia, presso Palermo, da cui si è tratto spunto per scrivere questo volumetto.
Più che esorcizzare, occorre “esorcizzarsi” e invece di demonizzare, occorre rendersi sicuri di sé e degli altri.
Eppur vero che nella Bibbia come pure nell’Antico e nel Nuovo Testamento, viene attestata la presenza di diavoli ma sono, come si cita nel testo, un portato di più antiche credenze di religiosità popolare sopravvissute anche nelle narrazioni cristiane. Si passano in rassegna vetuste culture, come quella assiro-babilonese come pure la “religione iranica” sin dai tempi di Zaratustra, ed anche illustri autori e filosofie di pensiero quali lo gnosticismo, che conducono a una comoda, conveniente e utilitaristica deresponsabilizzazione dell’individuo, esternalizzando la causa e la natura e l’origine del male in realtà esterne.