È una vita che ti aspetto di Fabio Volo

“Che valore avresti se tu fossi l’alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare.”

In questo libro, Francesco affronta un lungo percorso alla conquista della “felicità”. Lui, giovane trentenne laureato, che ha assecondato con fiducia la vita e i consigli dei genitori, si ritrova ad essere ipocondriaco e depresso. In realtà non gli manca nulla: ha tante donne con cui trascorrere momenti di “gioco”, ha un lavoro che gli consente di comprare anche il superfluo, ha tanti amici con cui condividere il piacere di una “canna”.
All’improvviso sente che tutto ciò che ha, non ha valore e inizia ad aver paura di morire. La sua, però, è solo paura di vivere, paura di esistere, paura del domani.
Il percorso è lungo e interiore, ma il fine giustifica i sacrifici fatti: impara a restare solo con se stesso e a sentirsi bene, ad amarsi; apprezza il tempo libero, rinuncia a tutte le cose futili e, dopo aver scoperto come è bello amarsi e “vivere”, incontra Ilaria. La vita li aspettava!

Ho apprezzato molto la scrittura di Fabio Volo, diretta e lineare, anche se a tratti un po’ adolescenziale. Il linguaggio è deciso, ma anche tanto ironico (ti fa immaginare delle scene che fanno morir dal ridere).
Volo affronta il problema della crescita interiore dell’essere umano che, in realtà, accomuna un po’ tutti. Il non amarsi, il sopravvivere agli eventi e alle giornate, le insicurezze caratteriali sono tutti elementi che creano una sorta di corazza nei confronti della vita e che ci impediscono di essere liberi. Non credo che lo scrittore abbia voluto trasformarsi in uno psicoanalista fai da te, piuttosto che abbia voluto raccontare una storia nella quale ci si potrebbe rispecchiare in tanti. Umorale e umoristico, consiglio di leggerlo e poi magari...