Edo Franchi alla ricerca della Panacea Universale di Marco Gaddi

Protagonista di questo libro di avventura non è Indiana Jones, ma un medico di base. Volete sapere com’è nata l’idea di questo romanzo? Ce lo spiega direttamente il suo autore:

Fu un bel po’ di tempo fa, se ben ricordo. Davanti ad uno schermo televisivo, dove erano proiettate le mirabolanti avventure di un certo Indiana Jones, mi domandai: ma se nei panni dell’eroe al posto del fascinoso, scultoreo, divistico Harrison Ford ci fosse stato un medico di famiglia, come me, come sarebbero andate le cose?
Visto con gli occhi di un medico di base, anche il più mozzafiato scenario di avventura si popolerebbe di malanni stagionali e disturbi neurovegetativi, di prostatici ed allergici, di nervi sciatici infiammati ed intestini pigri.
Anche i più spietati cattivi sono in ultima analisi dei mutuati, con il loro carico di patologie e prescrizioni croniche. Anche i più eroici avventurieri sono, loro malgrado, cagionevoli di salute.

Ecco, fu così che nacque l’idea per uno dei personaggi più spassosi e originali in cui mi sia imbattuto: Edo Franchi. Tranquillo, pacifico medico di Medicina Generale che alla fine di una noiosa e pesante giornata di ambulatorio riceve la visita inaspettata di una donna dalla sfolgorante bellezza, Daniela. Come Marlowe, il celeberrimo investigatore privato, Edo la fa accomodare nel suo studio. E sarà l’inizio di una serie di esilaranti e avvincenti avventure alla ricerca del più antico e misterioso fra tutti i rimedi universali. In compagnia di uno shitzu dall’olfatto eccezionale e di un avventuriero di nome Victor Bonaparte, Edo Franchi si ritroverà a viaggiare per mezzo mondo e a vedersela contro predoni, sedicenti mercanti d’arte e pericolosi malfattori, riuscendo sempre a cavarsela grazie al buon senso clinico e alle stupefacenti capacità della sua borsa da medico, piena di rimedi unici e risolutivi.
Una storia molto divertente, che si muove con un ritmo sempre sostenuto fra rimandi ad Alan Ford e Woody Allen, passando per Daniel Pennac e Stefano Benni.