Elogio alla lentezza
- Autore: Carolina Paladini
- Anno di pubblicazione: 2011
Una madre che rivede la propria figlia dopo lunghi anni di lontananza, una figlia che accoglie la propria madre sotto il peso del sospetto e del rancore, una sofferta e delicata storia di malintesi e doloranti stupori, raccontata in un soffice flusso di coscienza che sconfina spesso in reminiscenze letterarie estremamente precise.
Così racconta la madre il proprio viaggio verso l’estranea e algida Stoccolma, città in cui la figlia risiede e l’occasione per l’incontro è la nascita del nipotino Raniero.
La seguiamo nel suo viaggio attraverso questi sconfinati spazi e meravigliosi scorci di natura svedese, accompagnata dal genero, a cui lei si rivolge nei suoi pensieri con affettuosa ironia, magnificandone lo splendido fisico vichingo e fantasticando sulla strana alchimia che ha potuto portare la sua "determinata e, per certi versi, arida figlia" , così come la definisce, verso quest’uomo apparentemente sensibile e attento.
Arrivata finalmente di fronte alla figlia, cerca le parole - e non le trova - cerca i modi per rapportarsi a lei: ma tutto è così lontano e distante dalla meravigliosa sintonia che esisteva fra loro due, quando ancora tutto era possibile, quando ancora la famiglia si reggeva, pur con disagio e difficoltà, quando ancora il marito era vivo.
Passano i giorni e la madre ritrova sensazioni e ricordi, che trascorrono sulla testa lanuginosa del neonato: e sulla sua pelle profumata di latte, nei gesti antichi e sempre nuovi della figlia Erika, diventata madre, lei capisce che è arrivato il momento.
Questo è davvero il momento giusto per spiegare la distanza, si ripete il discorso così minuziosamente preparato: ma quando siede vicino alla figlia, le parole scivolano via e rimane solamente il semplice e lento racconto che vuole dare un nome all’abisso apertosi fra le loro due anime e si tratta di un nome di donna.
Finalmente pacificata nell’accoglienza di Erika, che la ascolta e le sorride, in totale femminile complicità, la madre risale dall’abisso dei sensi di colpa e del dolore.
Ha saputo accettare il disagio, la lontananza, il rifiuto e il rancore della figlia nei suoi riguardi, perchè ha compreso che il vero senso del nostro vivere è accettare il passare dei giorni e delle ore e dei minuti: sicuramente il tempo passa, è una certezza, ma con lentezza.
Elogio alla lentezza di Carolina Paladini (Arduino Sacco Editore, 2011) racchiude una scrittura soffice come panna, delicata e sensibile su di un argomento così difficile da affrontare senza scadere nei manierismi o nei luoghi comuni, ma qui lentamente fatto emergere dal vissuto di una persona del tutto normale, con severo rispetto di sé e degli altri.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Elogio alla lentezza
Lascia il tuo commento