Era una giornata di sole di Mariano Brustio

“Era una giornata di sole” (Calibano, 2018) è il primo libro di Mariano Brustio già affermato in ambito letterario come coautore di libri e collaboratore in tante pubblicazioni.
Nella narrazione tutto ruota attorno ai due personaggi principali: Eugenio e Susanne. I due sono assai diversi per provenienza: lei, di origine svizzera, è un’orfana adolescente di salute cagionevole che viene affidata dall’unico zio alla famiglia dei conti Repetto di Genova, città di mare in cui i suoi polmoni delicati potranno avere beneficio. Lui è un marinaio che viene dal genovese, per la precisione da Chiavari,sulle cui colline si trovano la sua casa e i suoi terreni e porta in sé una grande passione per il mare. Siamo alla fine degli anni Cinquanta, la guerra è ormai lontana e Genova è tutto un fermento e voglia di ricominciare

L’economia di quella Genova era già fiorente. L’Ansaldo poteva contare su molte centinaia di dipendenti nella città e i sobborghi stavano crescendo giorno dopo giorno. I cantieri navali producevano ricchezza. Nel centro non mancavano i momenti di svago.

In un’atmosfera così positiva ha luogo il loro primo incontro.

Spesso Susanne passeggiava sul lungomare di Corso Italia, sino alla chiesa di san Pietro alla Foce, dove si fermava volentieri a prendere il sole sulla spiaggia proprio lì sotto e a fare qualche tuffo.
Fu in uno di quei pomeriggi assolati che proprio in quella spiaggetta fece la conoscenza di un giovanotto che poteva avere sui trent’anni, di bell’aspetto, con i capelli chiari e gli occhi scintillanti, di buone maniere e non certo rozzo come certi marinai che facevano bisbocce giù al porto.

Questo è un incontro che parrebbe non avere seguito, ma il destino spesso riserba eventi inaspettati: da quel giorno, complici gli amici, i due si frequentano anche se per breve tempo poiché Eugenio sta per imbarcarsi. La loro fuggevole relazione sarà però determinante: frutto di quell’amore breve, ma così intenso e vero è un figlio, Jacques, amatissimo da entrambi.
Il bimbo nasce mentre il padre è lontano e non può far ritorno a Genova poiché una giovane ragazza madre, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, è colei della quale un uomo ha sicuramente approfittato a causa dell’immaturità. Contro costui, quindi contro Eugenio, scatta una denuncia che lo costringe a rimanere lontano dall’Italia. Da qui si dipana il romanzo che, nella prima parte, è un susseguirsi di vicende travagliate poiché i protagonisti non riescono a ricongiungersi. Fortunatamente accanto a Susanne ci sono persone amiche, quali Giulio e Viola, che si prenderanno cura di lei e del piccolo. L’intrepido Giulio, in nome dell’amico Eugenio lontano, riunisce le famiglie di origine di Eugenio e Susanne e per lei, cacciata per disonore dalla famiglia che la ospitava, è di grande aiuto. Ora, a far da sfondo alle vicende, non c’è più solo Genova, ma anche il freddo Canada in cui Eugenio trova rifugio e lavori temporanei in attesa di ricongiungersi a chi ama.

La seconda parte del racconto è quasi un lungo “lieto fine”: le cose cambiano, i protagonisti sono più uniti che mai. Nessuna sofferenza ha turbato il loro rapporto anzi le vicende avverse li hanno fatti crescere e resi più maturi. Si aggiungono alla storia altri personaggi e lo spazio della narrazione si amplia e va a riunire passato e presente.
La lettura prosegue in modo piacevole, con risvolti insoliti e inaspettati e con molti eventi positivi rispetto alla quotidianità che a ognuno regala momenti lieti ed altri bui. Sarà il finale a cogliere il lettore impreparato così come succede ai protagonisti stessi. Solo le fiabe finiscono con “ E vissero felici e contenti”. Ma sono favole.

“Era una giornata di sole” invece è una narrazione in cui Mariano Brustio sa dosare eventi lieti e tristi della vita. È un romanzo delicato e al tempo stesso intriso d’amore: quello fra uomo e donna, quello per i figli, per il mare dal quale è impossibile allontanarsi e che allegoricamente qui rappresenta la vita, a volte burrascosa, altre calma e tranquilla. Ma il romanzo è anche un inno all’amicizia, alla fiducia, alla condivisione e soprattutto alla ricerca e al rispetto della dignità.
Null’altro da aggiungere se non il consiglio di dedicarsi a questa lettura.