Estranei
- Autore: Taichi Yamada
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2005
Hideo Harada è un uomo di mezza età, da poco divorziato, che scrive soggetti per la televisione per guadagnarsi da vivere (sempre in cerca della collaborazione giusta, anche se il suo lavoro stenta a decollare). Abita a Tokio, in una grande e asettica palazzina, vicino ad una strada molto trafficata.
Vive giornate fatte di vuoto e solitudine, tenendosi volutamente lontano da nuove storie sentimentali per non subire altre delusioni.
Il giorno del suo quarantottesimo compleanno decide di recarsi ad Asakusa, il quartiere della sua infanzia, dove a 12 anni aveva perduto i genitori, vittime di un incidente stradale. Per passare il tempo girovaga qui e là finchè, entrando in un teatro, scorge tra il pubblico un uomo incredibilmente somigliante a suo padre. Quest’uomo - come se fosse una cosa del tutto naturale - lo invita a seguirlo a casa sua dove si trova la moglie, anche lei identica alla madre morta.
Da qui inizia una sorta di "ghost story" in cui la normalità e il soprannaturale sembrano convivere perfettamente.
Dopo questo evento incredibile e inaspettato, il protagonista torna ad Asakusa con una certa regolarità a far visita ai suoi genitori (ricomparsi della stessa età che avevano al momento della loro tragica morte, cioè assai più giovani dell’età che ha ora Hideo).
L’affetto, ricambiato, che Hideo riversa sui suoi genitori sembra colmare il senso di solitudine che riempiva la sua vita. Riaffiorano nodi irrisolti del suo modo di vivere i sentimenti e le relazioni, si colmano vuoti esistenziali che il restare orfano anzitempo, in modo così drammatico, ha portato inevitabilmente con sè.
L’idea di base è buona, ma ci sono troppe ripetizioni: l’autore gira intorno alla questione per decine di pagine, ripetendo più volte gli stessi concetti.
Parallelamente al "ritrovamento" dei suoi genitori, Hideo inizia anche una nuova relazione con Kei, una donna sola, affascinante e misteriosa che abita nel suo stesso palazzo.
Kei porta con sè un segreto misterioso e inquietante che, alla fine del libro (la parte più interessante), la farà convergere con il mondo a cui appartengono i genitori di Hideo. Un mondo destinato a "sgretolarsi" e scomparire, proprio perchè privo di reale consistenza.
I tratti salienti di questo romanzo sono la solitudine e la difficoltà nei rapporti interpersonali.
Nelle ambientazioni colpisce il fatto che i locali frequentati dai personaggi (bar, ristoranti) sono sempre pressochè deserti (da cui, appunto, il messaggio che l’individuo, pur in una città caotica come Tokio, è comunque isolato e circondato da freddezza). I locali, più che luoghi di aggregazione, sembrano "contenitori di tante solitudini".
Il termine "estranei" (che dà anche il titolo al romanzo) ricorre più volte nel corso del libro, proprio ad indicare un senso diffuso di "estraneità".
Altro particolare a mio parere significativo è il caldo che permea tutto il romanzo (ambientato in estate): un caldo mai piacevole, ma piuttosto soffocante, che toglie le forze e annebbia la mente.
Insomma, un romanzo particolare, con atmosfere inquietanti e quasi da incubo, declinate però in stile giapponese, con controllata compostezza, senza colpi di scena.
Consigliato a chi ama gli scrittori giapponesi e vuole scoprire anche questo autore forse meno noto da noi. "Estranei" (Nord, 2005) è il primo romanzo di Taichi Yamada tradotto in Italia ed è stato insignito del prestigioso Yamamoto Shugoro Prize for Literature.
Estranei
Amazon.it: 15,20 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Estranei
Lascia il tuo commento
.....sembra interessante l’argomento universale della solitudine e delle difficoltà relazionali.....Non conosco questo autore giapponese ma, dopo aver letto questo bel commento, credo che approfondirò....