Et in Arcadia ego
- Autore: Banchéro
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2019
Quella di Banchéro è una scrittura corale sull’illusione della vita, tra la realtà e l’impenetrabile mistero. I protagonisti delle storie in Et in Arcadia ego (Giraldi Editore, 2019) si incrociano nelle loro esistenze, sono all’unisono alla ricerca di un senso alla loro vita, alla ricerca di un indovino che sappia indicare loro la strada per un destino differente.
Ogni figura si riflette nell’altro, come è riportato in quarta di copertina:
in un continuo gioco di doppi determinato da uno specchio magico e dalle abili suggestioni di un manipolatore mediatico.
Kalyan, Eros al call center dove lavora, ha ricordi di Mombai e delle acque del Gange mentre attraversa corso Vannucci a Perugia. Pensa a come ogni giorno, convivendo con la sua ombra Tebaldo, gioca con il destino degli altri: null’altro che burattinai delle debolezze umane. La sua voce è per Donata, ostetrica in una clinica, una carezza e l’accento straniero le trasmette tranquillità. Chiede costantemente ad Eros di interrogare gli astri per suo fratello Andrea a Londra per lavoro. Era andato via all’estero, quasi una fuga dal paese natale, dalla propria famiglia. Una lontananza che lei vive male, un macigno nel suo cuore. Cosa nascondeva quel distacco e la separazione da lei?
Anche Penelope chiama per raccontare di sé, di Antonio suo marito, il celebre ginecologo che fa innamorare tutte le donne e dei loro gesti stanchi di solitudine. Vorrebbe i suoi abbracci in quel tempo di dolore che da sola sta affrontando. Antonio era diventato papà della piccola Greta nel giorno in cui la giovane moglie nel darla alla luce era morta tra le sue braccia. Lui, ginecologo e medico, non era riuscito a salvarla. Il dolore aveva reso più intenso il suo senso di vuoto, mitigato dall’incontro con Penelope, dalla voglia di ricominciare di nuovo con l’unica certezza di non desiderare altri figli. E così Penelope non ha dubbi, il suo matrimonio sembra essere giunto alla fine e la telefonata alla quale si presta ogni sera diviene per lei sempre più importante. Vuole conoscere il suo destino e quello del bambino che attende. Il viaggio da sola in India a Mubai tra i colori di una terra arcaica, rurale e dai mille volti le aveva dato una nuova consapevolezza di sé e di ciò che desiderava.
Anche Antonio partirà per un viaggio in compagnia di Greta a Copenaghen, dove storie e leggende, miti e favole si intrecciano, nella città che la figlia sente addosso come un abito su misura. La osserverà di continuo e gli sembrerà in quei momenti vissuti insieme di aver placato il rancore nei suoi confronti per la morte della madre.
Storie di amori coniugali, filiali e familiari. Luoghi lontani che imprevedibilmente ritornano, legami indissolubili e fragili come le vite dei protagonisti di queste storie apparentemente distanti tra loro e al contrario intrecciate da rapporti complessi, profondi e forti ed eventi drammatici. Et in Arcadia ego, il motto reso famoso dai dipinti di Guercino e Poussin, vuole dire qui ci sono anch’io, io sono dappertutto, anche in Arcadia. Infatti anche in Arcadia, terra di amori e di piaceri, non tutto è un idillio.
È il fil rouge che lega i vari personaggi sul palcoscenico di un teatro, come nella scena della vita. Curatore del libro è Gianni Cascone, scrittore e regista di Bologna, che ha dato vita al gruppo letterario e teatrale del Banchéro, di cui fanno parte Roberta Andreetto, Marco Barberis, Walter Garoscio, Laura Martinotti, Leanna Mazzon, Alberto Panizzi, Beppe Rabezzana, Carmen Ramò, Fortunata Romeo, coautori delle storie qui narrate. Un testo letterario e teatrale di grande suggestione, originale come un luogo di visioni dell’anima, di rimandi e di attese.
Et in Arcadia ego
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