Fantasmi all’opera. L’imperiosa realtà dell’illusione
- Autore: Carla Stroppa
- Genere: Psicologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2013
I fantasmi? Sono una folla, e ce li abbiamo dentro. Sono gli spettri dei sogni che non si arrendono all’alba, sono gli spettri della creatività, quelli dell’illusione come delle manifestazioni psicotiche. Sono i fantasmi che affollano il nostro inconscio, e lo fanno dalla notte dei tempi: ci sono prossimi, ci (in)seguono come ombre: quelli rassicuranti e quelli più temibili, con cui dobbiamo comunque fare i conti e fare pace. L’invisibile esiste e ha eletto a sua dimora l’inconscio collettivo: siamo “altro” che l’arido prodotto delle connessioni neuronali. Persino Einstein, sentenziava: la logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto. “I fantasmi all’opera. L’imperiosa realtà dell’illusione” (Moretti & Vitali, 2013) di cui scrive mirabilmente l’analista Carla Stroppa si rintracciano, per esempio, nella pagine di Baudelaire e Emily Dickinson, nella filosofia di Heidegger, nel Libro Rosso di Jung, negli incontri fantastici con lo Stregatto di Alice e con Dorothy del Mago di Oz. L’efficace ossimoro del sottotitolo - L’imperiosa realtà dell’illusione - suggerisce il senso ultimo di questo libro che si addentra con molte fiaccole tra gli incunaboli della psiche e delle sue estrinsecazioni (artistiche, ontologiche e anche patologiche), per una speculazione trasversale che muove dalla psicologia analitica e approda al fantastico letterario, alla fiaba, all’estetica, al lirismo. Dimostrando come l’illusione sia dimensione "fiammeggiante" e inalienabile della mente umana. Per rifarci ancora a Gustav Jung, citato in apertura del saggio:
“Ma cos’è un’illusione? Da quale punto di vista possiamo giudicare qualcosa illusione? Esiste per la psiche qualcosa del genere? Forse per la psiche si tratta di un’importantissima forma di vita, di qualcosa di indispensabile come l’ossigeno per l’organismo. Quella che chiamiamo ‘illusione’ è forse una realtà psichica di enorme rilievo”
Quindi, a rimarcare, all’autrice del testo:
“In queste poche parole è già ravvisabile lo straordinario rovesciamento di prospettiva conoscitiva che Jung (…) ha operato nella riflessione attorno alla realtà psicologica. Ogni tradizionale diaframma tra illusione e realtà viene fatto cadere e l’effimero paese delle chimere in cui si è sempre collocata l’illusione appare nella luce del possibile” (pagine 9 e 10).
In ultima analisi: "Fantasmi all’opera. L’imperiosa realtà dell’illusione" è un saggio rarefatto e acutissimo, persino impavido in quanto controtendente al meccanicismo neuroscientifico di moda. Un saggio che svela tanto (se non tutto) del “chimerico” che ci è intrinseco e sul come accettarlo, in quanto cardine per accedere e orientare di senso l’animo umano. Un saggio da leggere e sul quale ritornare, di tanto in tanto. Con il valore aggiunto dello stile, accessibile a tutti.
Fantasmi all'opera. L'imperiosa realtà dell'illusione
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