Fascismo e populismo: Mussolini oggi di Antonio Scurati

Nel nuovo saggio dello scrittore e giornalista di origini napoletane, che a tutti gli effetti può essere considerato una disamina degli elementi che veramente caratterizzano il comportamento e il modo di essere politico degli italiani, troviamo ciò che rimane dei caratteri del pensiero mussoliniano nella politica odierna.
Tra il comparire e il diffondersi di certe tendenze populistiche e il progressivo pericoloso venir meno del sentimento democratico rilevato dall’autore, il sospetto tra le righe è che i conti con la storia non siano mai stati fatti.
È il quarto di una tetralogia di libri dedicati da Antonio Scurati a Mussolini e al fascismo, quello di cui oggi vi proponiamo la lettura.
I precedenti sono M. Il figlio del secolo, del 2018, che dopo aver scalato le classifiche di vendita rimanendovi per ben due anni e essersi aggiudicato il Premio Strega nel 2019 sta per diventare una serie TV, M. L’uomo della provvidenza, vincitore del Prix du livre européen nel 2020, e M. Gli ultimi giorni dell’Europa del 2022.
Il libro Fascismo e populismo: Mussolini oggi (Bompiani, 2023) riflette il pensiero di Scurati sulla figura del Mussolini, istrione politico capace di calamitare su di sé la fiducia e il consenso delle masse più che su quella dell’organizzatore infaticabile che nel secolo scorso fondò il Partito fascista.
Scurati, cultore della storia del fascismo ed esperto di mass media, oltre che docente universitario di letteratura e di scrittura creativa, nel libro propone temi di assoluto interesse e di bruciante attualità.
Tra le pagine, spiega lo stesso autore, l’idea di fondo che:

Ci siano delle similitudini molto forti tra il fascismo storico, quello italiano degli anni Venti e la scena politico-sociale attuale.

Ma che i fatti e le questioni che imperversano nel dibattito politico odierno dimostrano, da un lato, quanto si sia fatta confusione nell’individuazione delle simmetrie esistenti tra il passato fascista e la politica presente; dall’altro come gli allarmi si siano focalizzati maggiormente sugli aspetti esteriori e più immediatamente riconoscibili del fascismo (saluti romani, croci celtiche, violenze fisiche, manifestazioni di odio razziale, e così via) piuttosto che sulle ben più insidiose esternazioni di certi caratteri ereditari dello stesso (populismo, sovranismo) da parte di formazioni politiche che, pur facendo parte di uno scenario democratico, spesso non sono riconducibili alle categorie di destra e sinistra.