Fervore
- Autore: Toby Lloyd
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Neri Pozza
- Anno di pubblicazione: 2024
Un talento naturale che farà strada in un mondo letterario spesso banale e ripetitivo. Questo romanzo di Toby Lloyd scava nei recessi della mente affascinata e turbata dal senso del divino. La mente umana è così fragile che di fronte all’immensità del creatore non può che spezzarsi in mille riflessi. Solo l’anima terrorizzata fugge nei recessi dell’identità per poi emergere cambiata. Non è facile in un romanzo raccontare questa visione. Lloyd c’è riuscito.
Fervore (Neri Pozza, 2024, traduzione di Silvia Albesano) è un romanzo ossessionante. Leggendolo non ti accorgi che comincia a insinuarsi in te il dubbio che stia per succedere qualcosa di terribile. Tutto quello che circonda i personaggi sembra ineluttabile. In un certo senso lotti con loro, affinché non accada quello che temi e cioè che un destino nero, greve, terribile li inghiotta tutti.
Tutto si svolge intorno alla famiglia Rosenthal. Una famiglia ebrea che pone un’attenzione maniacale per tutto ciò che riguarda le regole della loro religione, meno per ciò che riguarda lo stato d’animo dei loro tre figli: Gideon, il più grande, Elsie la secondogenita e Tovyah il più piccolo.
La loro casa trasuda regole e comportamenti che seguono alla lettera i precetti dell’Antico Testamento con la convinzione che Dio sia ovunque. Ma questa disciplina religiosa, a tratti improbabile, rende la loro vita famigliare un inferno. In realtà, non è stato sempre così, tutto è precipitato dopo che Hannah ha avuto la brillante idea di scrivere un libro biografico sul suocero. Yosef è sopravvissuto all’Olocausto e la sua storia è nota a tutti ma Hannah, scavando nella memoria del vecchio morente, scopre qualcosa, intuisce un segreto inconfessabile che nemmeno il monito di suo marito Eric, le impedisce di cercare. E proprio da quel momento, una vita famigliare tutto sommato felice comincia a crollare. Elsie, dopo la morte del nonno, scompare per quattro giorni e poi riappare trasformata, cambiata, come se si fosse persa in quei giorni di cui non vuole parlare. Gideon viene influenzato dalla nuova situazione famigliare e fugge alla ricerca di un luogo di pace, dove poter essere ebreo senza pregiudizi e Tovyah, il più saggio di tutti, viene per sempre sconvolto dal destino della sorella.
Su tutti infatti aleggia una nube tossica, velenosa, che riempie le loro menti e i loro cuori tormentandone il destino. E mentre Hannah diventa famosa sulla pelle dei suoi famigliari, Eric cerca, attraverso gli insegnamenti dell’Antico Testamento, di liberare la sua famiglia da una prigione sempre più stretta e tremenda, che rischia di spazzarli tutti via per sempre.
Ma questa è solo la superficie di un romanzo il cui ritmo narrativo e la forza dei personaggi hanno un unico scopo, trascinarci verso un finale biblico a cui aspiriamo per timore che il romanzo rimanga impresso per sempre nella nostra memoria.
Perché i personaggi sono come marionette che bruciano in un destino ineluttabile e, mentre si dirigono verso la conclusione del loro fato, combattono con un’intensità commovente, ironica, stravagante, folle, profonda e meravigliosamente credibile.
Toby Lloyd ha scritto un romanzo che andrebbe letto con la consapevolezza che i suoi personaggi possono essere vivi, palpitanti e pieni del fervore religioso che li compenetra per tutto il racconto. Proprio la forza psicologica della famiglia Rosenthal e di Kate, una ragazza che incontra casualmente questa strana famiglia e ne rimane avvinghiata, ci abbaglia fino alla fine. Sono loro che sembrano ispirati da una forza trascendente le cui finalità rimarranno per sempre sconosciute.
Fervore
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