Fifa nera-Fifa blu di Alessandro Ballerini e Lorenzo Terranera

Quattro artisti, Alessandra Ballerini, Lorenzo Terranera, Fabio Geda, Marco Aime ed una casa editrice sensibile al tema dell’infanzia, Donzelli, hanno messo insieme “Fifa nera-Fifa blu” questo albo che si legge da due parti, con due diversi titoli: Fifa blu, quella che hanno i piccoli migranti che stanno per attraversare un mare troppo spesso tempestoso, su barche improponibili, su gommoni sgonfi, tra la puzza di bruciato e quella di cherosene; Fifa nera, quella che si legge negli occhi di troppi bambini, la paura di noi, che siamo spaventati dal loro arrivo.

Insomma le reciproche paure sono raccontate in queste dieci piccole storie, che Lorenzo Terranera descrive con un tratto leggero di matita, appena soffusa di colore. Le ali, fiato e saliva, il mare, l’isola, un ponte, le parole, ecco alcuni dei titoli dei raccontini, titoli che non hanno certo bisogno di essere spiegati, tanto sono evocativi dei drammi che nel Mediterraneo si svolgono quasi quotidianamente. Di molti dei bambini morti non sapremo mai nulla, grazie a chi ha testimoniato i nomi di bambini che sono realmente esistiti, conosciamo i piccoli ai quali il libro è dedicato: Bisher, 1 anno, Tarek, 4 anni, Mohammed, 9 anni, tutti con lo stesso cognome, Dahhan, periti insieme a molti altri nel naufragio dell’ottobre 2013. Il potere delle parole, la loro fragilità nel rivelare ai più piccoli il dramma di cui siamo tutti attoniti testimoni, è raccontato con grande efficacia narrativa dal testo di Fabio Geda, già autore del bellissimo e super premiato “Nel mare ci sono i coccodrilli”;

“Come si dice l’indicibile? E l’inspiegabile come lo si spiega? E la terra che taglia le caviglie degli uomini e il mare che fa marcire i capelli delle donne e le spalle scorticate dalla sabbia, le schiene dei bambini – come gliele racconto?”

C’è il punto di vista di una poliziotta in divisa, costretta a misurarsi con una diciassettenne brutta e sporca che vorrebbe lavarsi ma non c’è sapone, l’acqua è poca, fredda, salata;

“Non era per te che ero entrata in accademia”

conclude sconsolata la giovane donna dai capelli raccolti sotto il berretto, così simili a quello della giovane profuga. E ancora i bambini che vorrebbero costruire un ponte fra il nostro Paese e la Libia,

“Costruire ponti, quelli che noi adulti chiamiamo corridoi umanitari – perché nessuno rischi più la vita tentando di raggiungere la fortezza Europa”.

Siamo alla conclusione di un anno che ha visto respingere la proposta di legge sullo Ius Soli dal Parlamento, malgrado la buona volontà di moltissimi italiani che si battono per il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai bambini nati in questo Paese. La paura invece sembra più forte della ragionevolezza. “Fifa nera-Fifa blu” contiene storie per piccoli, e soprattutto per adulti impauriti, che consiglio di leggere, magari a scuola, o comunque insieme, piccoli e grandi.