Filastrocche da calenDario di Silvia Vercesi

Filastrocche da calenDario (pagg. 137, Amarganta, 2024) della collega Silvia Vercesi è una raccolta molto originale di filastrocche.
Infatti i testi sono divisi per i dodici mesi e, all’interno degli stessi, rispecchiano alcuni giorni particolari.
Per esempio gennaio, l’Epifania, la neve; febbraio, il Carnevale, San Valentino; marzo, la festa della donna, il Dantedì; aprile, la domenica delle Palme, la Pasqua, il 25 aprile; maggio, il 1° maggio, la festa della mamma; giugno, la festa della Repubblica, l’Estate; Luglio, l’inizio delle vacanze; agosto, San Lorenzo, il 15 agosto; settembre, il ritorno a scuola; ottobre, la scoperta dell’America; novembre, bella quella sulla pizza; dicembre, Sant’Ambrogio, Santa Lucia, il Natale, l’ultimo dell’anno.

Son queste le rime da calendario,
che già mi racconta il mio papà Dario.
Quasi ogni giorno c’è una storiella
una piccola dolce, gentil novella.
Rime bizzarre, rime burlone.

Concludono l’originale opera altre filastrocche sulle Quattro Stagioni, sui mesi dell’anno e quindi sulla buonanotte.
Sembra una pubblicazione destinata ai bambini, ma invece sono componimenti molto sentiti, molto precisi, con parole adatte a ogni situazione che Silvia Vercesi, anche scrittrice, ti fa vivere - e al meglio.
Il libro è anche ricco di molti disegni realizzati dalla Vercesi medesima.

«Che cosa c’è di più divertente e istruttivo di una filastrocca?»

È chiaramente scritto nella quarta di copertina.
E prosegue ancora affermando che:

Ogni filastrocca, giocando con rime e assonanze, vuol essere anche un occasione di scoperta per il bambino o di riscoperta per l’adulto, nonché spunto di riflessione su temi legati all’attualità, alla tradizione e ai tempi passati, unendo le generazioni in una piacevole lettura condivisa.

Meglio non si poteva identificare questa pubblicazione.
Comunque ringraziamo l’autrice per aver avuto il coraggio di porre in versi anche momenti della sua vita, le sue impressioni, le sue speranze, in un modo veramente originale.
Ed è sicuramente una continuazione di una proficua e foriera carriera di poetessa, di scrittrice, di narratrice e di vera osservatrice della nostra società.
E appunto nella sua semplicità, ma profondità, la filastrocca rappresenta anche codesto.