Finzioni
- Autore: Jorge Luis Borges
- Categoria: Narrativa Straniera
Finzioni di Jorge Luis Borges è diviso in due parti: "Il giardino dei sentieri che si biforcano" e "Artifici". La prima parte contiene otto racconti (Tlon Uqbar Orbis Tertius, L’accostamento ad Almotasim, Pierre Menard autore del Chisciotte, Le rovine circolari, La lotteria a Babilonia, Esame dell’opera di Herbert Quain, La biblioteca di Babele e Il giardino dei sentieri che si biforcano). La seconda parte contiene invece sei racconti (Funes o della memoria, La forma della spada, Tema del traditore e dell’eroe, La morte e la bussola, Il miracolo segreto e Tre versioni di Giuda).
Il racconto a mio parere più affascinante è La lotteria di Babilonia, di seguito sommariamente tratteggiato.
A Babilonia si stava diffondendo un curioso gioco, dove dando delle monete di rame si riceveva in cambio un rettangolo d’osso, alla stregua di un tagliando d’oggi, con la speranza di vincere delle monete d’argento, se sorteggiati.
Poi il gioco, evolvendosi, prevedeva l’estrazione di rettangoli d’osso fortunati, ricompensati con premi, e sfortunati che costringevano a pagare una multa (in proporzione uno a trenta). La multa poi non bastava più come esito infausto, ai numeri sorteggiati quindi venivano associati i giorni di prigione da scontare.
Improvvisamente la lotteria poi diveniva segreta, automaticamente senza costo e destinata a tutti, oltre che gestita definitivamente dalla Compagnia. La cosa terribile ora era che l’evento associato a ciascun numero per ogni estrazione -che si teneva tenebrosamente ogni sessanta notti- era tremendo (un danno grave, una ferita, addirittura la morte), piuttosto che bellissimo (avere in dono i poteri della magia, ammaliare la donna desiderata, e cosi’ via).
Ma cosa simboleggia questa nuova versione della lotteria, se non il fato con il quale ci confrontiamo ogni giorno, e chi compone la Compagnia, cosi’ smisuratamente potente? Semplicemente indimenticabile.
Recensione di Pierandrea Formusa
Nella premessa dell’autore:
“L’ottavo racconto, ‘Il giardino dei sentieri che si biforcano’ è un poliziesco, gli altri sono fantastici, simbolici”
Borges si compiace di scrivere su libri immaginari articoli brevi a fronte di altri che hanno scritto moltissime pagine quando potevano risparmiarsi con un riassunto o un commentario.
I racconti di Borges non possono essere riassunti secondo il senso comune della narrazione, siamo su piani di livello altissimi e i contenuti sono come scatole cinesi che racchiudono tesori. In Borges la fantasia, l’immaginazione danno vita a personaggi deprivati di note biografiche, ma con propositi impossibili o soprannaturali, progetti magici che esauriscono lo spazio della propria anima; scaturiscono paesaggi indefiniti dalle caratteristiche universali che si rispecchiano e si rinfrangono in schegge di luce. La scrittura borghesiana è poesia allo stato puro, così faconda, ricercata ed effusiva che suscita incanto e stupore in chi legge; il pensiero, l’analisi, l’invenzione sono la normale respirazione della sua intelligenza, la sua letteratura si fa metafisica e la filosofia in lui si trasmuta in un gioco dialettico o in sofismi concatenati come frammenti di uno stesso elemento. La narrazione è un moltiplicarsi di espressioni, un indefinito fluire della memoria che si sperde in meandri labirintici, regno di specchi e falsi piani, non segue percorsi orizzontali e dunque sequenze temporali ordinate: citazioni dotte, letture rare e misconosciute o inventate, teorie filosofiche, scientifiche, ci rapiscono e non sempre la bussola dell’orientamento ci aiuta.
Le parole stesse hanno un intrinseco valore metaforico, le voci neologiche non ancora consacrate dall’uso sono impiegate in modo temerario e non tutti gli intendimenti di affabulazione sono comprensibili. Borges è scrittore poliedrico e multiforme: non solo modella una forma forbita ed estremamente limata, ma contiene nella materia narrativa, impressa, una pluralità argomentativa con tutte le permutazioni possibili. Borges informa le sue opere di una soggettività indivisibile con altri autori e le sue storie assumono dimensioni atemporali.
L’autore. Jorge Luis Borges è nato il 24 agosto 1899 a Buenos Aires. Dal 1914 a ’21 segue i suoi genitori in Europa. Frequenta gli studi a Ginevra e in Spagna. Nel 1925 incontra Victoria Ocampo, la musa che sposerà quarant’anni dopo. Con lei stabilisce un’intesa intellettuale destinata a entrare nella mitologia della letteratura argentina. Borges è afflitto da una forma incurabile di miopia, la cecità progressiva, da fattore fisiologico, esplode con virulenza in un nucleo metaforico nelle sue opere. I suoi capolavori sono stati raccolti e pubblicati nel ’44 con il titolo di "Ficciones". Ha scritto "I racconti di Aleph", "La biografia “Inventata” di Evaristo Carriego", i racconti “falsificati”: "Storia universale dell’infamia", i saggi a carattere “ divagante”: "Discussione", "Storie dell’eternità"…Le prose de "L’artefice", "L’elogio dell’ombra" etc…Libri di poesia: "L’altro", "L’oro delle tigri"…Le opere di saggistica: "Altre inquisizioni", "Nove saggi danteschi". Borges è uno degli scrittori più importanti del ‘900 e i suoi scritti sono innumerevoli e racchiudono conoscenze enciclopediche e generi molteplici. È morto il 14 giugno 1986.
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