Florence Gordon
- Autore: Brian Morton
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sonzogno
- Anno di pubblicazione: 2015
Florence Gordon è una vecchia intellettuale, una veterofemminista, una scrittrice che ha partecipato alle grandi mobilitazioni che negli anni ’60 fecero del movimento delle donne americane la bandiera e l’esempio per tutte le altre. Ora, ad oltre settanta anni, comincia la scrittura di un memoir con qualche dubbio: chi vorrà leggere i pensieri e le riflessioni di una autrice che appartiene ad un’altra stagione? Siamo al centro di Manhattan e Brian Morton ci racconta attraverso di lei e le sue fedeli amiche e coetanee il mondo letterario newyorkese con grande e scintillante verve e soprattutto con pungente ironia.
Florence ha una caratteraccio e, invitata ad un surprise party per il suo compleanno, fa la sua comparsa, saluta, ringrazia e se ne torna alla sua scrittura: formalità, galateo, uso di mondo non la riguardano né appartengono alla sua cultura. In città ci sono anche sua nuora Janine, infatuata del fascino scontroso della suocera, e la nipote Emily. In realtà si tratta della moglie e della figlia di Daniel, unico figlio della coppia separata da sempre di Florence e Saul Gordon. Daniel fa il poliziotto a Seattle e ha deciso di riunirsi alla famiglia in attesa di decidere il suo futuro. Nato e cresciuto a Manhattan, il figlio unico di sofisticati intellettuali ebrei non ha seguito le orme familiari e ha costruito la sua vita sulla costa occidentale, anche se la moglie Janine, psicologa con velleità di carriera, e Emily, insoddisfatta del college ha cui si è iscritta, cercano nel contatto con la celebre nonna newyorkese un appoggio per la loro collocazione nel mondo letterario della Grande Mela.
Le vicende della famiglia Gordon, le difficoltà nei reciproci rapporti, il desiderio di maggiori realizzazioni in campo professionale, la sostanziale infelicità e la solitudine che si prova nelle megalopoli spingono le due giovani donne, Janine e Emily, verso uomini sbagliati, e i due personaggi maschili, Daniel e Saul, a fare i conti con il loro sostanziale fallimento.
L’unica che sembra salvarsi è Florence, che rivive un momento di grande celebrità quando sulla più autorevole rivista americana di libri viene pubblicato un pezzo di Martha Nussbaum elogiativo della sua carriera letteraria, articolo che le frutterà la pubblicazione del suo nuovo libro che i critici già sbandierano come un libro importante.
Nomi celebri dell’editoria americana e del mondo letterario compaiono nel testo, tra cui Norman Mailer, personaggio altamente significativo della letteratura americana a partire dagli anni ’50, ma ci sono anche Susan Sontag, Germaine Greer, Raymond Williams e Saul Bellow, che condivide con Saul Gordon solo il nome e l’ebraismo, scherza con feroce ironia la più celebre Florence.
La parte più significativa del romanzo è a mio parere il tentativo da parte della giovane Emily di costruire un vero rapporto con sua nonna: la ragazza farà di tutto per mettere un ponte che l’avvicini all’altera e distaccata Florence, che ha accettato la nipote, ne ha colto le qualità promettenti, ma è incapace di abbandonare il suo personaggio di donna indipendente, determinata, mai bisognosa, mai richiedente. Una vera condanna per una “vecchia intellettuale” che si autoconsegna così ad una solitaria decadenza.
Quando la nonna e la nipote si incontrano in quella che non sanno essere l’ultima volta, Emily
“Pensava che Florence le avrebbe detto qualcosa di speciale. Ma non sapeva cosa aspettarsi. Florence le avrebbe rivelato finalmente quello che stava succedendo? Florence avrebbe distillato il messaggio di una vita intera? Non ne era sicura. Era sicura solo del fatto che Florence avrebbe detto qualcosa di speciale.
In strada, Florence le toccò un braccio e si allontanò verso sud.”
Un romanzo sulla famiglia americana contemporanea, sulla freddezza e sulla lontananza ma anche sulla grande sensibilità ferita di ogni essere umano da tale distacco. Il personaggio di Florence è costruito con maestria dall’autore, che ci consegna uno spaccato di vita newyorkese pieno di sfumature e di profondi interrogativi, di contrasti che si risolvono nel racconto in una sostanziale smitizzazione del mito del sogno americano.
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