Florence
- Autore: Nicholas Martin e Jasper Rees
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Piemme
- Anno di pubblicazione: 2016
Nicholas Martin e Jasper Rees, due giornalisti scrittori, reporter d’assalto, firmano a quattro mani “Florence” questo libro, una biografia dettagliata, piena di riferimenti storici, politici, culturali, musicali, di costume che raccontano la lunga e incredibile avventura che fu la vita di Florence Foster Jenkins, una “donna inarrestabile” che improntò di sé la vita musicale della New York dagli anni Venti, fino alla fatidica data, il 25 ottobre 1944, quando, all’età di oltre settanta anni, pingue e malandata, pretese di salire sul prestigioso palco della Carnegie Hall, la sala per concerti dove la sera prima aveva partecipato ad un comizio in favore di Roosevelt Frank Sinatra, capace di contenere fino a tremila persone: proprio lì si svolse l’improbabile show della incredibile Lady Florence, convinta di essere una grande cantante lirica, mentre oggettivamente non lo era mai stata.
L’uomo che le era stato a fianco per oltre trenta anni, l’attore britannico St.Clair Bayfield, era stato l’organizzatore della serata, incoraggiando fino alla fine la “moglie”, i due avevano contratto matrimonio civile malgrado lei risultasse ancora sposata con Mr Jenkins, da cui si era separata prestissimo e di cui aveva continuato a portare il cognome.
La serata conclude la lunga narrazione dei due autori, che parte dalla cittadina dove la piccola Florence era nata nel 1868, Wilkes – Barre, Pennsylvania, da una famiglia ricca e influente; i genitori sembra le avessero impedito gli studi musicali, a cui la ragazza tanto teneva, e questa ostilità l’aveva spinta a fuggire di casa, appena quindicenne, per sposare Jenkins, più vecchio di lei, figlio di un ammiraglio, ma fallito da sempre. In realtà la vita di Florence sarà una sfida continua per affermarsi nella società che ai suoi occhi contava, dapprima come organizzatrice di eventi musicali, che in quegli anni impegnavano le donne, prive di voto e ininfluenti dal punto di vista sociale, ad occupare tempo ed energie: spettacoli, tableaux vivants, balli a tema, concerti, esecuzioni canore di ogni repertorio, dal classico al nuovo mood americano, impegnano Florence in una sorta di maratona musicale malgrado sia una cantante mediocre, un soprano stonato, dalla voce mal impostata, ma talmente sicura di sé e incapace di senso critico da sfidare esperti, colleghi, giornalisti, critici che continueranno a seguirla come un fenomeno patetico, grottesco. Le sue performances musicali verranno addirittura registrate su disco, negli anni quaranta, e diverranno oggetto di collezionismo da parte di chi con stupore aveva assistito all’ascesa inarrestabile di questa donna brutta, calva, malata di sifilide, mal vestita e peggio truccata, che con una affabilità straordinaria aveva convinto un’intera città della propria capacità di stare sulla scena e di essere una grande cantante lirica.
“Il repertorio di Florence era un miscuglio eclettico che rivelava un’ampia cultura musicale, e spaziava dal barocco alle moderne melodie orecchiabili passando per l’opera lirica. Come simboleggiato dalle sue maschere dell’emblema del Verdi Club, Florence alternava tragedia a commedia: le difficoltà tecniche non la spaventavano, semmai la spronavano… La ricerca dell’altezza delle note era una questione di orgoglio personale per Florence: una cantante capace di arrivare alle note faceva notizia”.
Questa storia che ha dell’incredibile, ha stimolato la fantasia e la professionalità di un grande regista, Stephen Frears, che sulla storia di Florence e del suo compagno di vita ha costruito un film, interpretato dalla bravissima Meryl Streep al cui fianco recita un ottimo Hugh Grant, perfetto nella parte dell’attore da sempre innamorato e manipolato dalla spumeggiante cantante, incapace di fermarsi di fronte alle risate e agli sberleffi di un pubblico che l’ascoltava nel frastuono delle urla di ironico dissenso. “Florence” è pieno di personaggi famosi, da Cole Porter a Toscanini, da Lily Pons a Caruso, e tutta la storia musicale della metropoli americana viene analizzata, nel corso di un lungo periodo che va dai primi anni del secolo fino alla conclusione della Seconda guerra mondiale. Fotografie, una ricca bibliografia, un lungo prologo, corredano il volume, che si conclude con la morte della cantante, forse in seguito alle critiche spaventose che seguirono la sua ambiziosa esibizione nel tempio per antonomasia della musica americana:
“C’è stato qualcosa di osceno e barbaramente crudele in questa cosa”
lesse Florence l’indomani della sua esibizione su un giornale, e anche molto di più.
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L’incedibile storia di Florence Foster Jenkins è balzata alla ribalta con il film dedicatole nel 2016 e interpretato da Meryl Streep e Hugh Grant. Non avrebbe potuto essere altrimenti: come non farsi affascinare da questa sorprendente quanto ispiratrice figura di donna, convinta per tutta la vita di essere una grande cantante ma in realtà irrimediabilmente stonata, capace, con un’incredibile sicurezza di sé, di bollare come pura invidia le risate e le prese in giro del pubblico? No, non si tratta di un personaggio inventato, ma di una donna realmente esistita, nata nel 1868 nella cittadina di Wilkes-Barre, in Pensylvania, ma destinata alla scena musicale di New York, anche se la natura della sua arte, per così dire, non era tale da mettere d’accordo pubblico e critica.
Il citato film è ovviamente romanzato, anche se, malgrado la bravura degli attori e la peculiarità della storia, da parte mia l’ho trovato un poco lento; forse la causa risiede nel fatto che la vita di Florence non fu scossa da particolari avvenimenti, se non quelli gioiosi e luttuosi che riguardano anche la vita di ciascuno di noi, ma fu piuttosto costituita da una sequela di occasioni mondane, da lei organizzate o alle quali lei partecipò in qualità di figura simbolica o, più raramente, concertista e cantante. Allo stesso modo il libro, che non è un romanzo ma una vera e propria biografia, per quanto interessantissimo non è propriamente leggero: potrebbe certamente costituire materia di studio o spunto di ricerca piuttosto che un piacevole passatempo da sfogliare sotto l’ombrellone.
Nata in una famiglia agiata, Florence rivelò tuttavia un carattere ribelle e indipendente, che, unito al trauma della scomparsa della sorella minore, la portò a scappare di casa a 14 anni. Frank Jenkins, l’uomo che l’aveva sedotta e, per così dire, rapita, era stato espulso dalla marina e in seguito si era laureato in medicina, senza tuttavia praticare la professione. Il matrimonio che ne conseguì non nacque quindi sotto i migliori auspici. Florence, inoltre, si sentiva incompresa nella sua passione per la musica. Malgrado fosse una promettente pianista, si sentiva ostacolata dai genitori che, a suo dire, le impedivano di cantare. In realtà, a quanto si evince da questa biografia, sembra che il canto di Florence non sia stato da subito così sgradevole e sgraziato: al contrario, le testimonianze che descrivono i suoi inizi sono piuttosto lusinghiere, e non fanno presagire in alcun modo i disastri canori che arriveranno in seguito. Si avanza l’ipotesi che Florence avesse contratto dal marito la sifilide, e che venisse curata con il mercurio, che potrebbe avere dato, quale effetto collaterale, un’abissale discrepanza fra il canto percepito da lei stessa e quanto giungeva alle orecchie degli ascoltatori. Certo è che la sua più che trentennale unione con l’attore St. Clair Bayfield, di sette anni più giovane, le fornì il sostegno incondizionato di cui aveva bisogno, per quanto spesso a distanza data la professione di lui e gli impegni di lei quale Presidentessa del Verdi Club, da lei fondato.
Il libro descrive la battaglia per l’eredità del padre di Florence, e in seguito la sua carriera come organizzatrice e concertista, riportando una gran quantità di fatti, date e nomi. E’ una biografia completa e interessante, che fornisce molti elementi per conoscere meglio questa straordinaria personalità. C’è spazio anche per sorrisi e commozione, ma resta pur sempre un libro “tecnico”.