Folklore. Risposte nell’acqua
- Autore: Luca Pedretti
- Genere: Horror e Gotico
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2018
“Folklore” di Luca Pedretti, uno e trino. Un viaggio nel mondo del mito ancestrale di una terra antica qual è l’Italia. Uno? Tre viaggi, quanti sono i volumetti già pubblicati nell’ambito di un progetto editoriale insolito di Epika Edizioni, suggestivo nella sua articolazione. Il primo ad uscire è stato “Folklore. La voce dei morti” (ottobre 2017, 70 pagine, 10 euro), seguito da “Folklore. Guerrieri del buio” nel dicembre 2017 (72 pagine, 10 euro) e da “Folklore. Risposte nell’acqua” (giugno 2018, 82 pagine, 10 euro). Si tratta di tre episodi in continuità tra loro di un itinerario nelle leggende del nostro Paese.
Folklore, ovvero: trattato sulle cose invisibili che si scorgono errando tra la gente d’ogni guisa, volgarizzato da Luca Pedretti, si legge in ciascuna delle prime pagine dei tre volumi, disegnate alla maniera dei libri antichi.
L’autore è un emiliano quarantaduenne, laurea magistrale al Dams ed esperienze ripetute, ma non sempre appaganti, nel mondo della cinematografia: corti e sceneggiature. Tra romanzo e copione è anche questo lavoro, che segna il suo esordio come narratore. Sostiene di ispirarsi al vate del gotico internazionale, Edgar Allan Poe (complimenti!) e all’horror padano di Eraldo Baldini (complimenti anche in questo caso) e si mostra grato anche alle pellicole del mistero, sempre padano, del corregionale Pupi Avati: distese nebbiose, alberi isolati, case con “le finestre che ridono”.
Pedretti è di Valsamoggia, comune della città metropolitana di Bologna. E nel borgo di Serravalle ha sede Epika, una bella realtà editoriale a un tiro dalla Bologna dei nostri giorni, che purtroppo non sembra quella dei suoi anni migliori (ma queste sono opinioni personali e come tali opinabili). L’anima delle edizioni è Lorella Fontanelli, che per la sua scuderia di autrici e autori si guarda innanzi tutto intorno. Alcuni solo compaesani, proprio come Luca.
È un mondo arcaico, tenebroso quello che attrae questo ragazzo emiliano, un mondo in cui sacro e profano si mescolano e diventa arduo distinguere il religioso dal magico.
Folklore è un termine che deriva dall’inglese (folk popolo, lore sapere) ad indicare il patrimonio di conoscenze in un territorio, l’insieme delle credenze di una comunità locale. Un patrimonio, quindi una ricchezza.
Dai paesaggi brumosi del nord Italia, dalle colline boscose del centro, dal chiaroscuro pietroso del meridione, arrivano racconti e tradizioni popolari che Luca ha metabolizzato: parlano di gente, di cose, anche di persone molto diverse tra loro, sono il portato complessivo di un mondo arcaico, legato al mistero, al segreto sussurrato, borbottato, detto e non detto. Dalle parole tempo addietro degli uomini intorno a un fuoco. Dalle chiacchiere delle donne intente al cucito, fino a pochi decenni fa, che passavano alle leggende una volta esauriti i pettegolezzi di paese. Dalle storie declamate dalle nonne ai nipoti, che le ascoltavano ad occhi spalancati, un po’ increduli un po’ intimoriti, ma conquistati dai racconti di vivi e di morti, di acqua e di fuoco, di aria e di terra. Elementi primigeni, leggende primordiali.
Pedretti riprende questi temi narrativi e li traduce in una storia a episodi, una fiction raccontata-sceneggiata in pagine sospese tra il passato e recente un tempo remoto, sempre ricche d’azione e comunque cariche di un pathos antico, pur restando semplici, accessibili, molto sceniche.
Ricorrono figure del genìus loci popolare. Ci sono le Masche del Piemonte, streghe ed anche qualcosa di oscuro in più, legato alle anime dei morti, a presenze misteriose, da evocare o al contrario esorcizzare. E ci sono coppie, a cominciare Maria e Davide, nati nel posto sbagliato e soprattutto nel tempo sbagliato, costretti a metà del ‘900 ad affrontare anni di miseria, di guerra e poi di emigrazione, tanto più pesante a Reneuzzi, un paese ora fantasma, abbandonato nell’Alessandrino.
Siamo nel primo episodio e libro di una collezione che ne annuncia 16, altri 13 quindi oltre ai tre già pubblicati.
Poi Luca va a riscoprire i Benandanti, congreghe di “eletti” che combattevano streghe e stregoni. Per farne parte - ma solo dopo un lungo apprendistato - occorreva essere “nati con la camicia”, con uno strato di vernice caseosa o il sacco amniotico chiuso. Virginia e Fabrizio sono due gemelli, cresciuti separati ma riuniti da qualcosa che li richiama nel profondo. Vanno a Reneuzza, sono aggrediti da una Masca. Virginia, sensitiva, è perseguitata da sogni ricorrenti, soprattutto di persone morte.
Entrambi sono Benandanti, la loro missione è lottare contro il male, gli esseri che lo incarnano. Sono combattimenti che ingaggiano dormendo, tanto che la tradizione popolare attribuisce all’esito infausto di epiche sfide la morte nel sonno, derivante invece da patologie cardiache, inspiegabili per la gente, che cercava perciò di trovare interpretazioni fantasiose, meno prosaiche di una morte improvvisa ma naturale.
Leggende, aneddoti, soprattutto tradizione orale: tutto è bene accetto in queste pagine, dove il presente incrocia il passato e allora via, incontro alle Anguane, creature acquatiche della mitologia veneta, bellissime ninfe delle Alpi ma di origini celtiche. E ci sarà il rischio di incocciare nel Lupercus, divinità rurale antichissima, nel Mazapegul, folletto della cultura romagnola, che conosce anche la Borda, stregaccia bendata che atterrisce i viandanti, apparendo al buio. Insomma, la paura cieca.
Folklore. Risposte nell'acqua (Vol. 3)
Amazon.it: 10,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Folklore. Risposte nell’acqua
Lascia il tuo commento