Fortune di Barney Leason

Soldi, sempre soldi... Nora ha un corpo mozzafiato, un cervello affilato come la lama di un rasoio e un’ambizione che non conosce limiti.
Quando un uomo incrocia la sua strada, non può fare a meno di pensarla in abiti succinti, distesa tra lenzuola di seta, un corpo caldo e profumato disposto a lasciarsi andare per ora a ogni forma di lussuria sfrenata.
Una bella donna può riuscire a vincere, nell’intricato mondo degli affari dominato da maschi alfa senza scrupoli?

Certamente, se usa il cervello e il corpo con sapienza e astuzia, ingannando chi vuole ingannarla a sua volta per quei pochi minuti tanto bramati, per poi gettarla in un angolo, insieme a tante altre che ci sono cascate.
Con calma, studio e perizia, Nora diverrà abile negli affari e raggiungerà traguardi fino a poco tempo prima impensabili, per una donna, traguardi che la costringeranno a compiere scelte spesso dolorose.
Amori che nascono e finiscono, passioni finte o sopite in un girotondo di soldi ed erotismo che porterà l’affascinante Nora a percorrere una strada che la spaventa ma che in fondo cercava da una vita.

Barney Leason in “Fortune” (Sperling & Kupfer, 1991, collana Superbestseller, pp. 418, copertina a cura di Peter Hess e Grazia Neri) descrive sapientemente lo spietato e crudele mondo degli affari, diviso tra lusso e lussuria.
Due parole simili che hanno molto in comune, due parole che sono gli obiettivi di tante vite intrecciate riposte in un calderone che le affascina e le imprigiona, lasciando l’oro l’illusione della libertà.
Un libro dallo stile fresco e invitante, trascinatore e sincero, una storia che intrigherà sin dalla prima pagina.