Garden. Il giardino alla fine del mondo
- Autore: Emma Romero
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2013
“Garden. Il giardino alla fine del mondo”, primo libro di una giovane scrittrice che si firma con lo pseudonimo di Emma Romero, è il nuovo romanzo, appartenente al genere distopico, pubblicato in Italia da Mondadori. Per distopia si intende la contrapposizione all’utopia, cioè all’idea futura positiva. Garden, infatti, è ambientato in un futuro divenuto così in conseguenza del modo di vivere attuale.
“La nostra penisola, dopo essere stata una grande potenza sotto l’Impero Romano, ed essersi trasformata nel centro della cultura occidentale durante un’era chiamata Rinascimento, di decennio in decennio era scivolata nel Nero Evo, un lungo periodo di cui ci sono giunte notizie frammentarie, che fanno riferimento a due conflitti mondiali. Guerre e crisi dell’economia si alternavano senza sosta ... fino a quando scoppiò una nuova guerra anche in Europa , una guerra voluta per accelerare il tracollo e determinare la cancellazione definitiva di quella parte di civiltà.”
Così ora l’Italia non è più quella di un tempo. E’ divisa in piccoli Stati, in cui le arti e le scienze sono riservati a pochi eletti mentre il resto della popolazione lavora in fabbrica. La storia ha luogo sulle rovine di Roma:
"… dove un tempo sorgeva Roma. Varando la Rinascita la capitale e il territorio circostante divennero una delle Signorie e in quell’occasione ne ribaltarono il nome in Amor”.
Coloro che governano si rivolgono al popolo sempre iniziando così:
“Gioisci, popolo di Amor…” .
La gioia, però, non sembra far parte della vita di quella gente, operosa all’inverosimile, vestita di giallo come il colore del sole ma che non può lasciarsi andare a nessuna espressione di felicità. Maite, la protagonista, ha solo sedici anni e, come molti, lavora in fabbrica ma ha una grande passione: il canto e la musica. Ad Amor, però, neanche la musica fra la gente comune è permessa perché, come dice la Costituzione, essa è caos e il caos porta alla degenerazione e alle guerre.
Tutto ha inizio quando Maite rischia di arrivare al lavoro in ritardo. La ragazza continua a dormire e a sognare di quel giardino alla fine del mondo ove si vive in libertà, ove volano le lucciole. Là c’è qualcosa di vivo, non come il nel paese dei Giusti, simile a una fredda prigione. In seguito a quel piccolo ritardo al lavoro hanno luogo altri eventi che coinvolgono, oltre alla protagonista, gli amici Erika e Luca, ma anche coloro che governano il Regno, ovvero Octavio e suo figlio Einar. I giovani operai, insieme ad altri, sono stati sorpresi a trasgredire alcune ferree regole di Amor e rischiano la condanna a morte. Maite tenterà di sottrarsi a quel destino e troverà molti ostacoli ma, anche, inaspettati aiuti. Lei è coraggiosa e acuta. In un mondo che pare fatto di automi, lei vive di ideali
“… non c’è rinascita in questo paese finché tutti non avranno la possibilità di essere liberi”.
Dopo innumerevoli traversie, il romanzo pare avere una conclusione ma, proprio nelle ultime righe, l’autrice ci lascia con un pensiero, un dubbio… Di sicuro Maite risulta una persona positiva, matura e determinata.
Il romanzo, seppur non particolarmente dettagliato a livello geografico e storico, è comunque scritto in maniera scorrevole e risulta una lettura coinvolgente. Un buon esordio per l’autrice.
Garden. Il giardino alla fine del mondo
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