

Genia
- Autore: Gianfranco Nerozzi
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Italiana
“Il male è una staticità dell’anima. Qualcosa che ristagna nella coscienza fino a quando lo spirito marcisce e ti avvelena per sempre...” Il Male. L’oscuro signore della cui esistenza reale o irreale si discuterà fino alla fine dei tempi è l’incontrastato protagonista di questo romanzo che è stato collocato frettolosamente tra le fila dei romanzi gialli, dimostrando, invece, dopo un’attenta lettura, di possedere ulteriori spunti narrativi per essere annoverato tra i migliori thriller religiosi mai scritti, al pari del più noto Codice da Vinci, con il quale senza dubbio condivide numerosi aspetti.
Gianfranco Nerozzi è considerato da molti come lo Stephen King italiano e lo dimostra creando in Genia una trama molto articolata, nella quale si fondono cronaca nera, elementi religiosi, fino a raggiungere i più alti stadi degli intrecci fantascientifici.
Sullo sfondo di una Bologna dei giorni nostri, si muovono le vicende di Michele Santonero che da commissario, ex seminarista, si trova ad indagare su una serie di eventi che coinvolgono diversi ambienti, da quello ecclesiastico a quello psichiatrico, senza dimenticare la soffusa ma incisiva presenza di creature soprannaturali, la cui esistenza rende la storia ancora più accattivante. Alla vigilia di un Convegno Eucaristico, molti clerici vengono barbaramente uccisi da un serial killer esorcista, che inevitabilmente ricorda il giovane adepto dell’Opus Dei di Dan Brown, perché come lui, tiene a freno le proprie pulsioni straziando la sua stessa carne.
Santonero è chiamato a contrastare questa ondata di follia omicida e nel contempo deve anche capire cosa sta succedendo alla gente che si sta ammalando misteriosamente a causa di problemi alla respirazione. Ma non è tutto. L’intreccio tipicamente horror viene esaltato dall’inquietante presenza di un uomo, che lo stesso Santonero ha fatto rinchiudere in un ospedale psichiatrico, nella cui mente, grazie ad un esperimento, sono state rilevate strane trasmissioni radio provenienti dal passato. Il commissario cerca così di indagare su più fronti proprio in un momento in cui la sua vita è allo sbando. La donna che ama sta per morire di cancro e questa terribile sofferenza che lui vede nei suoi occhi e che non può impedire, riflettendosi anche nella sua esistenza di persona ancora sana e viva, è intensificata e portata allo stremo dagli scenari di morte e deturpazione a cui è costretto ad assistere a causa del suo lavoro.
L’aria che si respira nella città è pregna di una polvere scura. I bambini hanno quasi tutti l’asma e durante l’inverno cade neve nera e la pioggia è più scura dell’inchiostro.
“I casi di raptus in questo territorio sono sempre molti. L’aria viene respirata, entra in circolo e il cervello s’impregna di oscurità e le forme impazziscono. Il diavolo va in carrozza, come quando tuona.”
E’ evidente l’allusione a presenze soprannaturali che non rimarranno tali a lungo. Santonero scoprirà a proprie spese la veridicità di un vangelo apocrifo dove è contemplata l’esistenza della legione dei Lamenti, demoni portatori di dolore che non saranno più soltanto una leggenda. Lo stile di Nerozzi lascia poco all’interpretazione: è crudo, scarno, diretto.
Le scene sono raccontate nella loro vividezza e crudeltà. Genia è un racconto di come il male può impossessarsi in mille modi dell’esistenza di ciascun individuo, trascinandolo nel baratro più profondo. E’ quello che accade allo stesso Santonero, quando si rende conto che ciò contro cui combatte si sta appena risvegliando.
“Mentre l’aria nera sembra alitare un fiato di carne cruda, mosche e grida di dolore, il respiro del diavolo che omaggia il ricordo della Vergine Maria.”

Genia
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