Giacomo Matteotti, figlio del Polesine
- Autore: Diego Crivellari, Francesco Jori
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2024
Il 10 giugno 1924, Giacomo Matteotti, parlamentare socialista originario di Fratta Polesine viene rapito e assassinato a Roma. Il delitto è eseguito da una squadraccia fascista ma della morte se ne assunse pubblicamente la responsabilità il Presidente del consiglio, Benito Mussolini.
A condannarlo a morte sono state le sue accuse contro il clima di violenza che ne aveva caratterizzato l’ascesa al potere, rafforzate, il 30 maggio, nell’Aula della Camera da un discorso di denuncia dei brogli elettorali, avvenuti in occasione delle elezioni del sei aprile della corruzione, della violenza squadrista come essenza stessa del fascismo.
Mussolini vuole la sua morte, spaventato dalla sua tenacia di oppositore e dalle sue indagini sulla corruzione del Governo e della sua stessa cerchia personale.
E l’omicidio di Matteotti rappresenta un crimine molto grave, non solo per il gesto in sé, ma perché sulla morte del deputato socialista si basa il regime fascista: il discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925, la sua assunzione di responsabilità dell’omicidio, sancisce di fatto l’inizio della dittatura fascista.
In questo libro Giacomo Matteotti, figlio del Polesine (Apogeo editore, 2024), Diego Crivellari e Francesco Jori compiono una ricostruzione a tutto tondo della figura di Giacomo Matteotti, umana, sociale e politica, a cominciare dal territorio dove è nato e ha iniziato la sua attività politica: il Polesine.
Terra povera ed arretrata socialmente ma ricca di fermenti, dove Matteotti prende le difese degli ultimi, sostenendo la battaglia per i diritti dei lavoratori, l’emancipazione di contadini e braccianti.
Il testo non solo ripercorre le tappe della attività politica, dagli inizi fino alla Camera dei Deputati, ma racconta la storia del Polesine, una terra marginale ed emarginata, anomala perché “rossa” pur facendo parte di una regione tradizionalmente bianca, del Veneto stesso e del suo paese natale, Fratte Polesine.
E a seguire ampio spazio è data alla sua formazione giuridica e al suo impegno politico, alla battaglia a favore dell’istruzione pubblica, al libro-denuncia Un anno di dominazione fascista (1923), i principi e le idee-guida della forza politica (il Partito Socialista Unitario costituitosi nel 1922) di cui era diventato, dopo la nuova scissione socialista, il segretario.
Nell’ultimo capitolo del libro, invece, è riportato l’ultimo discorso di Giacomo Matteotti, tenuto a Montecitorio il 30 maggio 1924:
“in una seduta parlamentare che il resoconto stenografico restituisce, tale e quale, come l’atto di morte dell’Italia liberale” (Sergio Luzzatto)”.
Diego Crivellari, laureato in Filosofia, ha lavorato in ambito editoriale ed è docente di ruolo nelle scuole superiori. Attualmente è presidente del C.U.R. (Consorzio Università Rovigo) e membro del comitato scientifico dell’Istituto polesano per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea.
Francesco Jori, laureato in Scienze Politiche, ha lavorato al “Resto del Carlino”, al “Mattino di Padova” e al “Gazzettino”, di cui è stato inviato e vicedirettore. Autore di diversi testi sulla storia veneta, premio Brunacci 2023 alla carriera per la divulgazione storica.
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