Giochi Cattivi
- Autore: Massimo Donati
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Feltrinelli
- Anno di pubblicazione: 2018
Protagonista di "Giochi cattivi", nuovo libro di Massimo Donati, è Roberto, ragazzo di 12 anni, che torna, come ogni estate, a Madonna della Neve, una piccola frazione alpina in provincia di Trento. Nel paesino ritrova Mario, figlio dei gestori dell’albergo dove soggiorna e migliore amico dall’infanzia.
Siamo nel 1981 e la piccola comunità segue, come il resto d’Italia, la vicenda del piccolo Alfredino Rampi che muore dopo essere caduto in un pozzo artesiano. Roberto e Mario stanno vivendo quell’età di mezzo che li porta a voler fare cose da grandi, ma con ancora le paure di quando si è bambini. Le incertezze di Roberto sono acuite dalla mancata sincerità dei famigliari sulle condizioni di salute della madre.
Quando il padre gli annuncia che la sua vacanza con l’amico del cuore finirà prima del tempo, decide di compiere con Mario la pericolosa salita alla Colme, per suggellare la loro amicizia. Questa scelta, e quello che accadrà durante l’ascesa, segneranno irrimediabilmente il destino di due famiglie.
Roberto chiuse gli occhi, domandandosi se fosse consentito il perdono a un bambino. Se fosse data l’eventualità di essere risparmiato, almeno per via dell’età. E se fosse possibile circoscrivere il ricordo del giorno passato, come fosse una falla, o un cratere, in modo da tenerlo a distanza, scansato dalla vita propria e altrui, perché potesse smettere di fare male. Addomesticato, se non accomodato.
30 anni dopo Roberto torna nella villa di famiglia per la morte del padre. Una clausola sull’eredità lo obbliga a rimettere piede a Madonna della Neve, dove non tornava dall’estate del 1981, per cercare Rosa, la madre di Mario. Il viaggio lo costringerà a compierne un altro dentro di sé, per cercare di attribuire le responsabilità dei fatti accaduti e sciogliere il doloroso nodo del proprio passato.
Massimo Donati, dopo l’esordio con "Diario di spezie", ci regala un romanzo di formazione toccante, che parla di crescita, di amicizia, di rapporto padre-figlio, ma soprattutto di colpa ed espiazione.
La trama è originale e avvincente, il sottinteso di una tragedia annunciata tiene col fiato sospeso fino alle ultime pagine. Lo stile esemplare dell’autore aiuta a percorrere con i due ragazzini le tappe della vicenda e ad accompagnare Roberto nel suo travagliato viaggio interiore, in un crescendo di rivelazioni che portano ad un finale dove c’è una speranza di serenità, come "prima che tutto accadesse e la vita prendesse per sempre la forma di una colpa mai scontata."
In ogni direzione possibile, a partire dall’infanzia o dall’età adulta, arrivava sempre a quei giorni, quelli dell’infelicità assoluta, come se il tempo della sua vita non fosse una linea dritta verso il futuro, ma assomigliasse piuttosto a una buca, o a un pozzo, così che ogni altro evento fosse obbligato a ruzzolare giù, come un sasso, e a ritornare là in perpetuo.
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