Giochi sull’acqua di Patricia Wolf

“Giochi sull’acqua” di Patricia Wolf, uscito nel 2013 in ebook per la collana "Donne pericolose" della Albus Edizioni, è un thriller dal canovaccio abbastanza semplice.
L’io narrante, che è anche la protagonista della storia, è una psicologa di quarantuno anni che deve scoprire l’identità di un serial killer il quale, a distanza di nove anni l’uno dall’altro, ha ucciso dei giovani artisti, tutti legati a donne più mature, e ciascuno in una diversa piazza romana: Davide lo scultore, Enrico il musicista, Richard il poeta e Bernardo il pittore d’aerosol-art. Poiché è prossima la scadenza di un ulteriore nono anno si teme un quinto assassinio.

L’azione si svolge a Roma e frequenti sono le indicazioni urbanistiche che rendono realistica l’ambientazione, sicuramente ancor più efficace grazie a dettagli connessi con il decennio in cui ciascun crimine si è svolto.

Le peripezie dell’erudita psicologa, improvvisatasi investigatrice che ricorre a risorse di ogni tipo, incluse l’ipnosi e l’autoipnosi, sono esposte in una lingua dallo stile personale dove abbondano pennellate forti scelte con compiaciuto virtuosismo. Non c’è pagina priva di citazioni di tutti i generi che spaziano dalla musica pop a quella classica, al mondo letterario, della fiaba, della televisione, della cronaca nera, della moda, della droga, del calcio, del cinema, della filosofia, della politica, dell’informatica, dell’architettura, della pittura e della mitologia greca.
Forse troppe le citazioni, la Wolf avrebbe potuto disseminarle in 10 romanzi diversi.
“Giochi sull’acqua”, per le sue volute esagerazioni, può essere amato o detestato, a seconda dei gusti personali, ma non lascia indifferenti, perfino quando sono usate molte espressioni inglesi con il plurale preso in prestito da quella lingua.

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