Gli aerostati
- Autore: Amélie Nothomb
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Voland
- Anno di pubblicazione: 2021
Essere Amélie Nothomb, cioè un mondo a parte, cioè una storia a sé. Una tautologia narrativa irriferibile ad altri altrove. Il sui generis con vista esclusiva sulla tragedia greca e la tana del Bianconiglio; lontano discendente dei dialoghi platonici e dialettico al dialogismo acuminato del migliore Tarantino. Per libera associazione mi vengono in mente anche le gradazioni noir dei romanzi nothombiani: metabolizzazioni dei giochi crudeli orditi per fiabe dai Grimm e da Perraut. Con Gli aerostati (Voland, 2021, traduzione di Federica Di Lella) siamo arrivati al libro numero ventinove.
Ha detto qualcuno che l’autore con la A maiuscola declina, in fondo in fondo, sempre lo stesso tema: nel caso di Nothomb non vale. Non perché abusiva dello statuto (di autrice), ma in quanto la sola impronta che reitera di romanzo in romanzo è quella della forma dialogica su cui poggia una suspense tanto immanente quanto anticonvenzionale. Ne Gli aerostati la tensione si evolve sottotraccia, pertinente alle crisi (nel senso etimologico di “crescita”) interiori. Ragione per cui il finale ti sorprende alle spalle: non te lo aspetteresti un finale così, talmente ispirato (d)alla cronaca vera.
La trama di superficie si racconta in due parole: Ange è una promettente studentessa di filologia che, come spesso capita agli studenti fuori sede, arrotonda impartendo lezioni private. Un giorno viene assunta per dare ripetizioni di letteratura allo svogliato Pie, sedicenne dislessico, figlio unigenito di una famiglia dell’upper class belga (padre rigido e prevaricante, madre anaffettiva). In un progressivo rapporto di sviluppo e fiducia reciproche, attraverso dissertazioni/divagazioni/esplorazioni sui classici (Il rosso e il nero, Iliade, Odissea, Il diavolo in corpo), gli zeppelin, l’amore, la giovinezza, Buxelles, Ange riuscirà a trasmettergli il virus salvifico della letteratura. Coscienza critica e senso di avventura (esistenziale) compresi. Così come le controindicazioni a tutto ciò: eventuali ed eventualmente comprese nel prezzo dell’ennesimo romanzo coup de foudre di Amélie Nothomb. Un romanzo che si legge d’un fiato, con piacere, e difficilmente si dimentica.
- Hai letto Il rosso e il nero?
- Sì.
- E allora?
- L’ho letto. È quello che mi aveva chiesto, no?
- Sì. Che ne pensi?
- Dovrei anche pensarne qualcosa?
- È inevitabile.
- Che intende con pensare?
- Ti è piaciuto questo romanzo?
- No! Certo che no.
- Perché certo?
- Perché avrei potuto impiegare il tempo che ci ho messo per leggerlo facendo mille attività più interessanti.
- Tipo?
- Matematica, per esempio.
- Ammetterai che non è un motivo di disprezzo intrinseco al libro.
- Voleva un motivo intrinseco? Doveva dirlo. Be’, non mi è piaciuto il libro perché è il tipico esempio di letteratura per ragazze.
- Julien Sorel non è una ragazza e Stendhal nemmeno.
- Ma si capisce subito che la storia si rivolge alle ragazze. Lo scopo di Stendhal è che le ragazze di innamorino di Julien Sorel.
- Anche molti lettori maschi sono rimasti affascinati da Julien Sorel.
- Ovvio, i finocchi.
- Non solo.
- Comunque non io, io non lo sopporto quel tizio.
(pagg. 23-24)
Gli aerostati (Amazzoni)
Amazon.it: 8,49 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli aerostati
Lascia il tuo commento