Gli angeli della morte di Cristina Brondoni

Cristina Brondoni, nata a Milano, è giornalista, criminologa e scrittrice, nonché consulente in casi di omicidio, suicidio e morte sospetta. Ha scritto saggi crime e tre romanzi thriller. Ora con la casa editrice Mursia pubblica un saggio molto interessante intitolato Gli angeli della morte. Serial killer in corsia.

Il libro analizza in particolare e con analisi precisa tutta una serie di omicidi compiuti in corsia, sia ospedaliera che in case di riposo. Gli efferati delitti vengono commessi da persone insospettate, che dovrebbero assicurare al paziente meno dolore e più serenità e che invece decidono, in modo del tutto autonomo e spesso sintomo di una patologia mentale, di porre fine alla vita del malato che invece dovevano curare. Perché sono chiamati “angeli della morte”?

Gli angeli della morte sono serial killer, che possono mietere nella loro “carriera” un numero impressionante di vittime. Si aggirano nelle corsie di ospedali, case di cura, residenze per anziani. Posti, insomma, dove la morte è di casa.

Spesso basta una semplice iniezione a porre fine alla vita della loro vittima. E quello che fa riflettere è che spesso queste morti indotte passano per semplici decessi, o perché il paziente era da tempo malato, o perché tutti si aspettano la sua dipartita, o infine perché spesso i loro congiunti sono stupiti ma non riescono a dimostrare i loro dubbi.
Inoltre perché chiamarli “angeli”? Devono:

il loro nome al nick-name con cui veniva chiamato il nazista Josef Mengele, medico che uccideva a suo piacimento i prigionieri nei campi di concentramento, spesso dopo torture mascherate da esperimenti. L’appellativo è usato per quei serial killer che, ricoprendo ufficialmente un ruolo, come medici e infermieri rispetto ai pazienti, abusano del potere che deriva dalla loro posizione.

Perché uccidono? I moventi che li caratterizzano sono molteplici: da chi adduce motivi etici al loro agire, per cui si uccide per lenire la sofferenza del paziente, a chi è sadico, a chi soffre della sindrome dell’eroe, provocando al fine di mettere in serio pericolo la vita per poi assumersi il ruolo di chi ha salvato in estremis.

Un saggio che induce alla riflessione, un libro molto complesso, a tratti anche nudo e crudo, ma frutto di una sapiente ricerca che riguarda non soltanto i casi commessi in Italia ma anche nel mondo in generale. Un saggio che ha la finalità di alzare il livello di guardia, per impedire che accada nuovamente, perché

Gli angeli della morte si aggirano subdoli e nascosti in pieno sole.

Particolarmente indicato a chi ama la sociologia e l’analisi di fatti che caratterizzano l’attualità. Gli angeli della morte. Serial killer in corsia è un testo molto curioso e interessante, anche se particolarmente cinico e crudo nella descrizione dei contenuti.