Gli eredi della terra
- Autore: Ildefonso Falcones
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Longanesi
- Anno di pubblicazione: 2016
“Gli eredi della terra” (Longanesi, 2016, titolo originale Los herederos de la tierra, traduzione di Marco Amerighi, Roberta Bovaia, Daniela Ruggiu, Marcella Uberti-Bona) è l’atteso seguito del bestseller “La cattedrale del mare” (dal quale si sta girando una nuova serie televisiva). Caso editoriale da 7 milioni di copie nel mondo, in Italia nel 2007 si è aggiudicato il Premio Boccaccio Sezione Internazionale, è stato scritto nel 2006 dall’avvocato/scrittore Ildefonso Falcones nato nel 1958 a Barcellona, dove vive con la moglie e i quattro figli.
A dieci anni di distanza dal suo romanzo storico d’esordio, Falcones ritorna al punto di partenza e al suo universo affascinante narrando l’appassionante storia di un uomo che non si arrende di fronte ai colpi dell’avverso destino, vittima di intrighi di potere orditi da nobili corrotti che si fanno beffa del popolo sempre più oppresso. Ancora una volta l’autore consegna ai lettori un coinvolgente e convincente affresco storico avente come sfondo la Barcellona feudale del XV Secolo e della sua cattedrale, Santa Maria del Mar. Ildefonso Falcones ha rivelato di aver voluto ritrarre
“una Barcellona protagonista nel Mediterraneo che, pur non avendo ancora il porto costruito, viveva del commercio marittimo, del mare e per il mare”.
Se nel precedente romanzo Falcones raccontava le vicende di Arnau Estanyol, che avrebbe dedicato la propria vita alla costruzione di un’opera immortale, qui l’autore ripropone sulla scena un Estanyol anziano, benefattore di Hugo Llor un ragazzino di 12 anni, orfano del padre marinaio
“inghiottito dalle onde durante una traversata verso la Sicilia”
che già lavorava nell’arsenale marittimo. Non era facile la vita nel nuovo quartiere di Barcellona, il Raval, e Hugo “mani e faccia sporche come la camicia che indossava”, l’aveva imparato presto. Quella mattina del 4 gennaio 1387, il mare era burrascoso, il cielo grigio, sulla spiaggia i lavoratori dei cantieri navali erano tesi mentre si fregavano le mani o le battevano per scaldarle, tutti con lo sguardo rivolto verso il mare. Le onde s’infrangevano con forza contro la Santa Marta, un’imponente galea di trenta ordini di rematori per lato che era alla mercé della tempesta. Anche Hugo non riusciva a staccare gli occhi “in cui brillava una luce intelligente” dalla galea, imponente carcassa indifesa contro la quale s’infrangeva la mareggiata. Ai marinai spettava il duro compito di disancorare la Santa Marta e di trainarla fino alla riva, dove “un nugolo” di uomini dovevano trascinare la galea all’interno dei capannoni, dove avrebbe svernato. Hugo lavorava come apprendista alle dirette dipendenze del “genovese” alias Domenico Blasio, uno dei migliori maestri d’ascia di tutto il Mediterraneo. Era stato messer Estanyol a raccomandare Hugo al “genovese”, perché Arnau nutriva del sincero affetto per il ragazzino. Tutti sapevano chi era l’anziano uomo e ne ammiravano la storia, qualche vecchio ancora raccontava i tanti favori di Arnau alla confraternita dei “bastaixos” (scaricatori di porto), e ai colleghi. Ma il vento della vendetta stava per piombare su Barcellona, travolgendo tutto e tutti.
“Barcellona è in preda al terrore e ognuno pensa ai propri interessi”.
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In una Barcellona feudale del Quattrocento, multietnica e crocevia di viaggiatori e mercanti da tutto il mondo, ritroviamo la cerchia dei protagonisti del più famoso romanzo dell’avvocato e scrittore Ildefonso Falcones, "La Cattedrale del Mare". In questo seguito, distante dai fatti del precedente, di una decina di anni, "Gli eredi della terra"(Longanesi, 2016), Arnau Estanyol, ormai benestante notabile di Barcellona, cura il futuro e gli interessi di un giovane dodicenne, Hugo Llor, figlio di un uomo che ha perso la vita in mare, e desideroso di lavorare nei cantieri navali.
La morte di Re Pietro, sconvolgerà, ahimè, gli equilibri di potere, facendo salire al trono l’erede Giovanni, e facendo tornare alla ribalta gli eterni nemici di Arnau, i Puig, che non attenderanno molto per mettere in atto la loro vendetta.
Si apre pertanto, per il giovane, un lungo percorso di persecuzioni, vendette, ribellioni, fughe, rinascite che lo esporranno a ogni tipo di altalenante sentimento, da forti dolori, da grandi tormenti, a novelle amicizie, inaspettate passioni e inesplorati traguardi. In questo percorso, non privo di cadute e prove durissime da superare, accanto ai sentimenti, scoprirà una vera attitudine e predisposizione verso la produzione del vino, fino a rivelarsi talmente abile ed apprezzato, da diventare uno dei cantinieri reali del futuro Re Martino.
Lo scrittore descrive con pregiato ed accurato pathos, le vicende personali dei protagonisti, che sa delineare con tratti netti e profondi, ma anche lo spaccato storico in cui essi vivono, tempo di incertezze, cospirazioni, intrighi, in cui tutto e tutti sono alla mercé dei capricci di nobili e prelati. Il popolo può solo cercare di sopravvivere al meglio, amando, lottando e "sperando" in un futuro migliore.
Consigliato a chi ama calarsi in tempi storici lontani anni luce da ogni idea di vita attuale.