Gli schifosi di Santiago Lorenzo

La vera vita di Manuel inizia quando comprende che il segreto di tutto sta nel condurre la sua esistenza basandola su una continua sottrazione, su una spoliazione totale, sistematica e ben ponderata. Questo normalissimo ragazzo della Spagna del XXI secolo è il protagonista de Gli schifosi, romanzo di Santiago Lorenzo pubblicato dalla neonata Blackie Edizioni (2020, trad. B. Arpaia).

Pur senza scomodare secoli di critica letteraria, si potrebbe facilmente ascrivere questa opera nel solco della sempiterna tradizione del romanzo di formazione e di avventura. Manuel però non è solo alla ricerca di un modo per sopravvivere, come potrebbe sembrare all’inizio della sua storia. A mano a mano, infatti, il protagonista impara a vivere davvero, non solo a cavarsela, ma a percorrere con convinzione sempre crescente la via di un’esistenza solo all’apparenza isolata e di privazione.

Figlio della società contemporanea occidentale che lo vorrebbe realizzato nel lavoro e nelle relazioni sociali, ma che in realtà lo vede annaspare per raggiungere i tanto agognati traguardi, Manuel è costretto a fuggire dopo aver accoltellato con un cacciavite un poliziotto.
Per difendere la sua vita compie un gesto che sembrerebbe destinato a farla finire nel peggiore dei modi. E invece l’autore, attraverso la voce narrante dello zio del protagonista, ci porta a scoprire che la vera svolta, in senso positivo, dell’esistenza di Manuel è proprio quell’assurda aggressione.

Costretto a scappare e nascondersi in uno dei tanti paesini abbandonati delle desolate lande spagnole, il ragazzo mette a frutto tutto il suo ingegno e il suo istinto di sopravvivenza per crearsi una vita da eremita, che scopre essere più ricca giorno dopo giorno. Ciò di cui all’inizio deve privarsi per non tradire la sua vita da latitante diventa per Manuel realmente non necessario, si trasforma in un vero e proprio fardello da abbandonare con fermezza.

Quella scritta da Santiago Lorenzo è una storia che tiene incollato il lettore pagina dopo pagina e alla fine è impossibile non soffermarsi a pensare che il ragazzo abbia davvero trovato la strada per la felicità, scegliendo di vivere in un mondo a sé dove non c’è spazio per “gli schifosi” e le loro stupide comodità.