Grammatica per cani e porci
- Autore: Massimo Birattari
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Ponte alle Grazie
- Anno di pubblicazione: 2020
La lingua italiana è stata da sempre molto dibattuta: già nel Cinquecento si parlava di “questione della lingua” e proprio alla fine del secolo risale la fondazione di quella che sarà poi la massima autorità in merito, l’Accademia della Crusca. Nei secoli a venire sono stati molti gli intellettuali che si sono espressi in proposito, cercando di stabilire le norme per una lingua nazionale. A distanza di cinquecento anni, la grammatica fa ancora discutere.
È qui che ci viene in soccorso il simpatico libro di Massimo Birattari, Grammatica per cani e porci (Ponte alle Grazie, 2020).
A partire dal titolo, che ha la parvenza di un insulto ma che in realtà mira comicamente a richiamarci tutti all’attenzione, Birattari ci accompagna con ironia tra i meandri e le insidie delle regole che stanno alla base della nostra bella lingua.
Un libro adatto a tutti, quindi, in special modo all’Homo grammaticus che quotidianamente deve farsi intendere dai suoi simili. Vi si possono tranquillamente includere i ragazzi in età scolastica, che si approcciano a queste dinamiche per la prima volta, ma anche i più cresciutelli, perché si sa che a volte di apostrofi e doppie non sappiamo proprio che farcene.
A rendere il tutto più appetibile ci sono alcuni compagni di viaggio, per l’appunto cani e porci, magistralmente illustrati da Niccolò Barbiero.
In loro compagnia il lettore prende coscienza degli strafalcioni più frequenti, di cui sicuramente si sarà macchiato più volte, e viene gentilmente invitato a far uso di quel meraviglioso quanto ingombrante oggetto che è il dizionario.
Ogni capitolo inizia con una domanda spinosa con cui mettersi alla prova e, solo alla fine, dopo una ricca ed esemplare delucidazione sull’argomento in questione, viene fornita la soluzione. Alla quale, si spera, il lettore attento sarà già pervenuto.
“Gli obiettivi finali […] sono due. Il primo è dare un contributo allo sviluppo della consapevolezza linguistica, la nostra unica bussola nel momento del bisogno grammaticale. Il secondo è instillare la convinzione che l’italiano è uno strumento prezioso, da maneggiare con cura: una lingua corretta – e magari semplice, chiara, precisa, efficace – migliora grandemente la qualità della vita di una nazione.”
Grammatica per cani e porci
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