Grandangolo
- Autore: Simone Somekh
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Giuntina
- Anno di pubblicazione: 2017
Il giovane scrittore torinese Simone Somekh vive e lavora come giornalista negli Stati Uniti, a New York, ed infatti l’inglese è la lingua in cui si esprime professionalmente e con cui scrive i suoi articoli. Ha scelto però, per il suo romanzo d’esordio, “Grandangolo”, la lingua italiana, pur ambientando la storia raccontata nella comunità ultraortodossa di Brighton, vicino Boston, e poi a New-York dove si svolge la seconda parte del libro.
Il protagonista che è anche l’io narrante è un ragazzo di sedici anni, Ezra Kramer, figlio unico di una coppia di ebrei che dopo una vita laica si sono convertiti e da molti anni fanno parte di una comunità rigidissima, chiusa, ostile al mondo esterno, rigorosa nei precetti biblici. Ezra che ha la passione per la fotografia ed ha ricevuto in dono una macchina Nikon, riprende una compagna di classe, e le foto saranno uno scandalo che lo fa espellere dalla scuola ultraortodossa che frequenta a Brighton.
La nuova scuola ebraica, più aperta e tollerante, gli farà aprire gli occhi sul mondo di fuori. La crescita difficile di Ezra, combattuto fra i precetti della comunità e la voglia di trasgressione, ha un momento di grande disorientamento quando un suo coetaneo, Carmi, in seguito alla morte della madre, viene affidato ai suoi genitori, malgrado l’opposizione feroce del padre, che lo vorrebbe con sé, consapevole delll’odio che il ragazzo nutre nei suoi confronti. Carmi è sofferente, piange di notte, rifiuta il cibo, ma Ezra, che pur vorrebbe aiutarlo, si rende conto quando è ormai tardi che il ragazzo, dopo aver tentato il suicidio, non ce la fa a vivere quella realtà così costrittiva e scompare.
Intanto Ezra contro il volere dei genitori ottiene l’ammissione ad una università di New York e lì si trasferisce, chiudendo i rapporti con la famiglia e con la comunità. La sua nuova vita, all’inizio molto difficile, nel mondo della moda, dove si afferma come fotografo, lo porta lontano dal mondo ultraortodosso da cui proviene. Una storia di iniziazione, di crescita, di ricerca di identità, di denuncia, quella che Simone Somekh ci racconta con toni sinceri e molto dolenti. Sarà lui stesso, nelle ultime righe del libro, a dichiarare i propri intenti:
“Ho scritto questo romanzo nella speranza di fare luce su una serie di problemi che mi stanno particolarmente e cuore: il fanatismo religioso, la libertà di stampa, l’appropriazione culturale e l’autolesionismo”.
Il personaggio di Ezra, con le sue paure, i suoi gravi errori, le scelte coraggiose, l’ambizione di riuscire con le sole sue forze a conquistare indipendenza e competenza professionale riconosciuta, mostra un modo nuovo, originale, di saper frequentare quel mondo letterario ebraico-americano di cui abbiamo tanto letto, soprattutto perché proviene da una voce, quella dell’autore, che ha scritto il romanzo all’età di appena ventuno anni, che mostra una visione molto contemporanea dell’identità ebraica, del rapporto con il mondo islamico, della possibilità di creare una sorta di nuova reciproca tolleranza e di maggiore libertà. Le ultime pagine di “Grandangolo” si svolgono a Tel Aviv,
“liberale, spinta, a tratti esagerata, pensavo tra me e me. Forse un po’ volgare. Per nulla elegante. Ma era calda, caldissima, generosa e rumorosa, disordinata e meravigliosamente accogliente”.
Finalmente per Ezra, sentirsi ebreo, davvero, in quella città non è più una fuga da una prigione chiusa e intollerante, ma l’aver ritrovato “casa”.
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