Nel mese di giugno ho letto Guilty. Drunk in love di Rokia (Salani, 2024), un romanzo affascinante in cui mi sono immersa completamente.
Trama e personaggi - Lavinia, ragazza il cui padre è scomparso e la madre è morta, si mantiene grazie a tre lavori part-time, ma è stufa della vita. Per questo, in un giorno di pioggia, si butta da un ponte tentando il suicidio. A salvarla è Arthur, principe di un regno parallelo. Per sdebitarsi Lavinia lo accoglie in casa sua, dove i due si rendono conto di provare qualcosa l’uno per l’altra. Ma lui deve salvare a tutti i costi il suo regno in pericolo e non può tornare nel proprio mondo senza portare Lavinia con sé.
Lavinia è una ragazza coraggiosa e ribelle, ma porta dentro di sé tanto dolore. Tenta sempre di nascondere le proprie ferite, anche se a volte affonda nelle proprie paure, senza riuscire a fuggire da sé stessa.
E Arthur? Lui è dolce ed empatico, capisce sempre cosa passa per la testa di Lavinia. Sarà la prima persona con cui lei riesce a non sentirsi "sporca". È molto legato alle persone che ama, per cui sarebbe disposto a tutto: sia ad uccidere che a morire.
Questo libro mi ha dato molti insegnamenti, ma quello che mi è piaciuto di più è racchiuso in queste parole:
"La vita é un cammino costellato di pozzanghere che non possiamo sempre evitare. Tu la pozzanghera non l’attraversi, lasci che si trasformi in sabbie mobili e ti trascini a fondo, mentre osservi gli altri procedere e ti domandi come facciano a uscirne con quella facilità. Ma, Lavinia, dietro di te sai anche tu come slatarle, come correrci sopra, solo che non lo fai".
Sono frasi che colpiscono molto e mi hanno fatto riflettere sul fatto che, a volte, la vita non è tutta rose e fiori, un cammino tranquillo senza pericoli e delusioni, ma tutto dipende da come noi le affrontiamo. Vogliamo lasciarci travolgere o trovare la forza di affrontarle?
Ho apprezzato molto lo stile di Rokia, che scrive dai punti di vista dei protagonisti ma non solo, anche da quelli dei personaggi secondari, permettendo al lettore di avere un visione completa della storia, sentendosi parte del libro. I capitoli sono abbastanza lunghi, ma la narrazione è fluida e scorrevole, e i costanti colpi di scena lasciano senza fiato e obbligano il lettore a restare con gli occhi incollati alle pagine.
Insomma, ho amato Guilty. Drunk in love, che è stato in grado di farmi infuriare, ma anche sorridere e sperare.
Consiglio a tutti questo libro, che parla di due mondi, di un amore eterno, di una disgrazia che incombe, della purezza di un tulipano blu.
"Regola numero tre: se qualcuno ti fa male, tu me lo dici."
Guilty. Drunk in love
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Guilty. Drunk in love
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