Haiku di viaggio
- Autore: Gianni Cascone
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2024
Ci eravamo lasciati con la raccolta Haiku della peste, nella quale il nostro autore aveva raccontato, nella brevità dei versi, i lunghi mesi della pandemia che avevamo vissuto. L’isolamento dovuto al lockdown, le emergenze, lo stare chiusi in casa, la negazione nell’avere contatti con gli altri, la privazione forzata per qualcosa che era nell’aria, intorno a noi, e di cui non conoscevamo altro che era potenzialmente mortale. Un’esperienza che ancora abbiamo negli occhi ed è conservata dolorosamente nel cuore di chi ha perduto cari affetti.
E come tutte le cose che hanno un inizio è arrivata anche una fine che pian piano ci ha fatto riprendere le nostre quotidianità, di lavoro, di passeggiate, di incontri con gli amici. In Haiku di viaggio (Giraldi editore, 2024), ultimo lavoro di Gianni Cascone, i piccoli componimenti poetici giapponesi, attraverso la loro brevità trattano non solo tematiche esistenziali, ma ispirati anche dagli elementi naturali o da un momento della vita, riescono a catturare un sentimento o un’immagine.
Gianni Cascone, scrittore bolognese, romanziere, capostipite della formazione alla scrittura creativa in Italia, fondatore del gruppo letterario e teatrale del Banchéro, Et in Arcadia ego; ha pubblicato romanzi e raccolte di poesie.
Gli haiku di viaggio, in cammino, scritti nel periodo della primavera, estate 2021, sono intensi e pieni di fascino, elevano il viaggiare a un’esperienza interiore, a riflessioni sulla nostra esistenza e sul mondo; pieni di emozioni per la vita che riaffiora dal buio e della libertà riconquistata.
Presenza del lago nel buio
la montagna incombe su di noi
oltre la parete il suono ovattato della chitarra.
Tornare a viaggiare, a camminare per strade anguste, dal lago di Garda a Monaco, dalla Sicilia a Pistoia, con un iniziale stordimento per ciò che non era stato possibile finora e con la sorpresa che tutto era andato bene.
Tornare a stare insieme, a cenare con gli amici con ghirlande di lampadine ai tavoli che accoglievano la primavera, a osservare al buio le lucciole sul grano verde e il fieno tagliato con una voce di donna che rimandava a profonde emozioni.
“Questa è la mia voce” richiama a sé la voce
che insegui per strade levigate di pietra calcarea
altri volti rivela il paese amaro che credevi di conoscere.
Tornare a viaggiare per rivedere i disegni del sole attraverso le persiane delle case, guardare l’Isola Bella, nobile e bianca, che evocava ombre infantili di un film in bianco e nero e riconoscere il destino dell’uomo.
A Vercelli con intorno le risaie, guardando l’acqua che si ritirava e in una vecchia fattoria dove nelle stanze abbandonate le rondini avevano fatto il nido.
Profili ancora nitidi regala
limpida la luce di settembre
alla brezza di mare sognare che mai finisca l’estate.
Haiku di viaggio sono escursioni poetiche nei sentieri dell’animo, versi liberi di profondo legame tra la poesia e l’esperienza del viaggio che coinciderà nell’essere nel mondo e, come insegna Heidegger, costituisce nello stesso tempo “l’essere delle cose del mondo”.
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