Haiku della peste
- Autore: Gianni Cascone
- Categoria: Poesia
- Casa editrice: Giraldi Editore
- Anno di pubblicazione: 2020
Un anno è trascorso, vissuto in piena pandemia, che ha cambiato le nostre abitudini quotidiane: il lavoro, le riunioni con gli amici, la scuola, i viaggi, i legami affettivi e tanto ci sarebbe ancora da elencare. Non eravamo pronti a tutto questo, ancor meno alla sofferenza e al dolore che ne è conseguito. Non lo si è mai nell’affrontare un’emergenza sanitaria così diffusa e così difficilmente gestibile. Le misure rigorose hanno limitato le nostre libertà, in parte facendoci riscoprire piccoli piaceri e attitudini dei quali non avevamo più ricordi: alcuni di noi hanno ripreso a leggere, altri a fare sport in casa, la maggior parte a cucinare come abili chef. Non dimenticando che l’emergenza pandemica, scoppiata con il suo potenziale distruttivo, è stata simile a a una guerra. L’essere stati obbligati a rimanere chiusi nelle nostre case rimarrà una esperienza indelebile in tutti noi.
Gianni Cascone, scrittore bolognese, romanziere, capostipite della formazione alla scrittura creativa in Italia, fondatore del gruppo letterario e teatrale del Banchéro, Et in Arcadia ego, è tornato a uno dei suoi amori, la poesia, nel periodo più drammatico dell’emergenza, pubblicando Haiku della peste (Giraldi, 2020), acquistabile solo online sul sito della casa editrice (www.giraldieditore.it).
Un piccolo volume di poesie inedite, raccolte in un diario quotidiano mantenuto vivo in rete nei mesi dei lockdown: pochi versi per uscire da un isolamento, che fosse confortante e per non sentirsi meno soli. Brevi poesie come la lirica haiku, il componimento poetico giapponese del XVII secolo. Nacque semplice, poche parole in rima, che prediligevano come soggetto la natura. Il nostro autore inverte la tendenza nella rappresentazione di un attimo, quello vissuto dietro a una finestra, nel silenzio delle strade, nella mancanza di un abbraccio, nella perdita di un affetto: l’haiku della peste.
“Alla finestra un’immagine fissa.
Nessun gesto per strada
posti in piedi nel teatro interiore “
Nella lettura di queste piccole poesie si ravvivano momenti per noi indimenticabile, e immagini che mai avremmo voluto vedere o a cui assistere impotenti.
“ Le eliche di un primo aereo
rompono il mattino muto della peste
riconoscere al volo un suono”
La lettura è d’un fiato, pensieri profondi in tre versi, una metrica alla quale si appassionarono i nostri poeti ermetici, Ungaretti, Quasimodo e grandi scrittori del Novecento. È vero, una delle più elementari, quasi essenziali forme poetiche, ma per scrivere di poesie bisogna conoscere, entrare dentro le parole, nelle pieghe dell’emozioni, come il nostro autore.
“ Lunga tenda che danza
fuori dalla finestra buia
primavera rubata”
Sentimenti, amore, solitudini forzate, tutto racchiuso in questo splendido volumetto con una copertina che non è solo bella ma singolare e interpretativa: abbandonati al nostro destino, l’ombra, unica compagna in un cammino solitario. Le poesie di Gianni Cascone catturano pensieri, riflessioni sull’esistenza e danno un senso profondo al tempo di mezzo che abbiamo alle spalle, ma che è pronto a tornare.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Haiku della peste
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