Herzog
- Autore: Saul Bellow
- Categoria: Narrativa Straniera
“Se sono matto, per me va benissimo, pensò Moses Herzog. C´era della gente che pensava fosse toccato, e per qualche tempo persino lui l´aveva dubitato. Ma adesso, benché continuasse a comportarsi in maniera un po´ stramba, si sentiva pieno di fiducia, allegro, lucido e forte. Gli pareva di essere stregato, e scriveva lettere alla gente più impensata … scriveva a più non posso, freneticamente, ai giornali, agli uomini politici, ad amici e parenti e finì per scrivere pure ai morti, prima ai suoi morti e poi anche ai morti famosi.”
È l’incipit della storia di Moses Herzog, un ebreo americano che un tempo era bello, che si è sposato due volte, che ha due figli con i quali è affettuoso, ma non è un buon padre. Ha lasciato New York per andare a vivere in campagna e ha lasciato la carriera universitaria per potersi dedicare alla scrittura. Scrivere è la sua passione. Il suo capolavoro incompiuto, ottocento pagine di discorsi caotici, è custodito in una valigia all’interno di un armadio, e se si sposta di città in città insieme a lui.
Gli ultimi tempi, agli occhi degli studenti sembrava profondamente preoccupato. Durante le lezioni si fermava, lunghe pause durante le quali passeggiava nervosamente borbottando, era distratto e aveva gli occhi cerchiati. Cosa è successo a Herzog? È solo, è rimasto solo, anche la sua seconda moglie Madeleine lo ha lasciato: è andata via con il suo migliore amico. Nella solitudine di una vita, che valuta rovinata, sta riconsiderando la propria intera esistenza e si accorge di aver sbagliato tutto.
Saul Bellow, scrittore canadese ebreo di origine russe, dopo aver ricevuto numerosissimi premi internazionali e lauree ad honorem, fu insignito del Premio Nobel nel 1976. Herzog, il protagonista del romanzo, un uomo non più giovane, si interroga sulla propria condizione e sulla propria esistenza. Si domanda e pone domande, a volte con momenti di spiccata ironia (caratteristica della scrittura di Bellow) in un lungo epistolario che indirizza alle persone più svariate e improbabili. Chiede il perché e le ragioni di una vita affrontata con scelte rivelatesi profondamente dolorose. Le riflessioni lo portano ad analizzare il suo carattere: forse è narcisista, forse è masochista, certo è che ora il suo quadro clinico è quello di un depresso.
Che cosa c’è di buono, che bene duraturo c’è in me? Non c’è dunque altro fra la nascita e la morte che quello che riesco a tirar fuori da questa perversità, solo un bilancio attivo di emozioni disordinate? Niente libertà solamente impulsi. E allora tutto il bene che ho nel cuore, non significa niente, dunque?
Intelligente ma non competitivo. Onesto, sincero e volenteroso, pigro in amore ed egoista con gli amici. La prima moglie Daisy, una donna fredda, ebrea convenzionale, l’aveva trattata male. Invece a Madeleine, bella, intelligente e giovane, strappata ad una conversione cristiana, aveva deciso di dedicarle la vita. Una moglie eccezionale, una figlia angelica. Una vita perfetta, così sembrava. E poi l’oltraggio. Un affronto che era costretto a subire ma non voleva che divenisse determinante nelle sue scelte. Nessuno avrebbe potuto comprendere le sue ragioni.
“Non una lunga malattia è stata la mia vita: la mia vita è stata piuttosto una lunga convalescenza. Ripensamento dei principi liberal-borghesi, illusione di migliorare, veleno della speranza … Le rivoluzioni del ventesimo secolo, la liberazione delle masse tramite la produzione, avevano creato una vita privata ma poi non avevano offerto nulla per riempirla. Era a questo punto che quelli come lui entravano in scena. Il progresso della civiltà, anzi la sopravvivenza della civiltà, dipendeva dai successi dei Moses Herzog. E nel trattarlo come lo trattava, Madeleine minava un grande piano.“
Una vicenda autobiografica, vissuta sulla propria pelle. La storia di uno dei suoi matrimoni riscritta in questo splendido romanzo, pubblicato per la prima volta nel 1964. Una storia introspettiva, un lungo monologo interiore. Il racconto del fallimento di una vita sentimentale e il tentativo di trovare un senso al mondo che continua a scorrere davanti agli occhi. Ed ecco allora Herzog che ricorda, ragiona e scrive lettere e, proprio quando tutto sembra precipitare riesce, proprio lì dove si era fermato, a ricominciare una nuova vita.
Quando sarà che noi essere civili diventeremo meramente seri?, diceva Kierkegaard, solo quando avremo conosciuto l’inferno per lungo e per largo.
Herzog
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