I Giardini di Adone
- Autore: Marcel Detienne
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
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Così Marcel Detienne commenta la sua opera: «un’interpretazione che ha avuto solo l’audacia di sistematizzare la decifrazione dei miti, già largamente avviata dagli stessi Greci, in opere parallele e spesso concomitanti rispetto alla maggior parte di questi racconti mitici».
In questo studio lo storico francese elabora un codice vegetale attraverso il quale decifra il mito di Adone ma anche le vicende mitiche affini o in antitesi rispetto ad esso, individuando una serie di opposizioni concettuali che costituiscono la griglia di valori entro cui viene a definirsi la società greca. Il codice interpretativo utilizzato per isolare e analizzare i componenti del mito, concepito nell’ambito dello strutturalismo di Claude Lévy-Strauss dalla cui ricerca antropologica Detienne è profondamente influenzato, gli permette di ricostruire l’articolato contesto etnografico della Grecia classica del quale fanno parte elementi della realtà economica, tecnica, religiosa ma anche conoscenze botaniche, mediche ed eortologiche. Nel mondo greco, dal V al IV sec. a.C., tutte queste discipline si organizzano in una serie di opere che vanno dal Corpus Hippocraticum, frutto delle elaborazioni della scuola medica di Ippocrate, alla Historia plantarum di Teofrasto.
I Giardini di Adone rappresentano un percorso alla ricerca dei significati di un modello mitico che attraverso la figura del bell’adolescente amato dalle dee, nella cui vicenda la componente celeste e quella ctonia risultano unite strettamente, a partire dalla contesa del neonato tra Afrodite e Persefone fino alla sua morte prematura, consente di decifrare molte delle categorie di pensiero che stanno alla base della società greca antica. Adone diviene il personaggio centrale che dà avvio a una storia delle sostanze aromatiche la cui posizione nella cultura mitica e rituale dei Greci si inserisce nei rapporti tra l’Alto e il Basso, la sfera divina e quella umana, che orientano la vita quotidiana dei cittadini nell’ambito religioso. Sebbene la dissezione dicotomica del racconto mitico e l’interpretazione seccamente razionalistica di alcuni elementi rischino talora di orientare l’analisi a un eccessivo rigore meccanicistico, questo lavoro mostra la possibilità di esplorare le civiltà antiche partendo da aspetti considerati normalmente secondari, come in questo caso il collegamento stabilito tra la qualità delle piante e la loro presenza nella narrazione mitologica.
La via degli aromi indicata da Detienne consente dunque di individuare nei miti presi in considerazione una serie di quadri interpretativi condivisi e di cogliere i nessi che la mentalità greca stabiliva tra le stagioni, l’attività agricola, la classificazione e la funzione delle piante, gli aromi, i profumi e l’eros; così la storia della Menta, pianta aromatica che si associa all’amore e alla morte, in quanto amata da Ade, richiama la vicenda di iynx, il torcicollo, il quale oltre ad essere il secondo nome della menta è anche un uccello e uno strumento magico e indica pure la seduzione esercitata dalla pantera, un animale ricordato dalla tradizione perché in grado di diffondere profumi con cui caccia le proprie prede; così il mito delle Lemniadi che per il loro cattivo odore perdono la capacità di sedurre gli uomini e per questo vengono ripudiate, e le riflessioni svolte dall’autore a proposito della dysosmìa che caratterizza le donne alle Tesmoforie e l’uso degli aromi nel contesto lascivo delle Adonie; infine l’analisi dell’impiego della mirra e dell’incenso e la loro caratterizzazione nell’immaginario greco che ne colloca la coltura nel periodo della Canicola, lo stesso in cui vengono fatti fiorire gli effimeri giardini di Adone, cioè quando si verifica il maggiore squilibrio tra il secco e l’umido che ha forti ripercussioni anche nel rapporto erotico tra l’uomo e la donna.
Marcel Detienne, superando le decontestualizzazioni frazeriane e gli eccessi di un positivismo che ottunde i significati peculiari attribuiti dagli antichi alle proprie rappresentazioni, ha il merito non solo si elaborare un’opera complessa dal punto di vista dell’ampio lavoro compiuto sulle fonti, tanto da farne uno scritto di per sé interessante per ciò che chiamiamo genericamente erudizione ma riesce anche a tracciare attorno a questi dati una cornice concettuale che contribuisce a ristabilire i pregi del metodo comparatista se, come in questo caso, lasciato operare all’interno di un’area culturale ben definita e della quale di volta in volta vengono forniti gli estremi cronologici e chiarite le modalità attraverso cui si è manifestata ed ha avuto seguito una determinata idea.
- Titolo originale: Les jardins d’Adonis
- Introduzione di J.-P. Vernant
- Traduzione di Letizia Berrini Pajetta
- Einaudi, 1975
I giardini di Adone. La mitologia dei profumi e degli aromi in Grecia
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